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Archive for febbraio 2015

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Ormai e’ diventato quasi un ricatto. Gli USA, gli arcinoti paladini del mondo,stanno spingendo forte a Bruxelles per far sottoscrivere il famigerato TTIP;trattato di libero scambio. Spingono forte , con accenti anche non troppo velati di “conseguenze” ai paesi non aderenti. Chi minaccia riotorsioni in cambio di qualcosa,vuol dire che sta offrendo un qualcosa di deleterio.

E infatti:

Ma cosa e’ sto cancher di TTIP?

Nel documento diffuso dalla UE, che è comunque l’unico ufficiale, il TTIP viene definito «un accordo commerciale e per gli investimenti». L’obiettivo dichiarato dell’accordo (piuttosto generico) è «aumentare gli scambi e gli investimenti tra l’UE e gli Stati Uniti realizzando il potenziale inutilizzato di un mercato veramente transatlantico, generando nuove opportunità economiche di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa e ponendo le basi per norme globali». L’accordo dovrebbe agire quindi in tre principali direzioni: aprire una zona di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, uniformare e semplificare le normative tra le due parti abbattendo le differenze non legate ai dazi (le cosiddette Non-Tariff Barriers, o NTB), migliorare le normative stesse.

Il documento individua quindi tre principali aree di intervento:
1 – accesso al mercato
2 – ostacoli non tariffari
3 – questioni normative

1 – Accesso al mercato
L’accesso al mercato riguarda quattro settori: merci, servizi, investimenti e appalti pubblici.

Si prevede l’eliminazione di tutti i dazi sugli scambi bilaterali di merci «con lo scopo comune di raggiungere una sostanziale eliminazione delle tariffe al momento dell’entrata in vigore dell’accordo». Sono previste misure antidumping – cioè per evitare la vendita di un prodotto sul mercato estero a un prezzo inferiore rispetto a quello di vendita dello stesso prodotto sul mercato di origine – e misure di salvaguardia «che consentano ad una qualsiasi delle parti di rimuovere, in parte o integralmente, le preferenze se l’aumento delle importazioni di un prodotto proveniente dall’altra Parte arreca o minaccia di arrecare un grave pregiudizio alla sua industria nazionale».

La liberalizzazione riguarda anche i servizi, «coprendo sostanzialmente tutti i settori»: si prevede anche di «assicurare un trattamento non meno favorevole per lo stabilimento sul loro territorio di società, consociate o filiali dell’altra parte di quello accordato alle proprie società, consociate o filiali». I servizi audiovisivi non sono inclusi.

La liberalizzazione riguarda anche gli appalti pubblici, per «rafforzare l’accesso reciproco ai mercati degli appalti pubblici a ogni livello amministrativo (nazionale, regionale e locale) e quello dei servizi pubblici, in modo da applicarsi alle attività pertinenti delle imprese operanti in tale campo e garantire un trattamento non meno favorevole di quello riconosciuto ai fornitori stabiliti in loco». Insomma aziende europee potranno partecipare a gare d’appalto statunitensi e viceversa.

C’è infine un capitolo sugli investimenti e la loro tutela: nel negoziato è previsto l’inserimento dell’arbitrato internazionale Stato-imprese (il cosiddetto ISDS, Investor-to-State Dispute Settlement). Si tratta di un meccanismo che consente agli investitori di citare in giudizio i governi presso corti arbitrali internazionali.

2 – Questioni normative e ostacoli non tariffari
L’obiettivo è «rimuovere gli inutili ostacoli agli scambi e agli investimenti compresi gli ostacoli non tariffari esistenti, mediante meccanismi efficaci ed efficienti, raggiungendo un livello ambizioso di compatibilità normativa in materia di beni e servizi, anche mediante il riconoscimento reciproco, l’armonizzazione e il miglioramento della cooperazione tra autorità di regolamentazione».

Le barriere non tariffarie sono misure adottate da un mercato per limitare la circolazione di merci e che non consistono nell’applicazione di tariffe: quindi non si parla di dazi. Sono limiti di altro tipo: limiti quantitativi, per esempio, come i contingentamenti (che consistono nel fissare quantitativi massimi di determinati beni che possono essere importati) o barriere tecniche e di standard (cioè di regolamento). Un esempio tra quelli più citati dai critici: negli Stati Uniti è permesso somministrare ai bovini sostanze ormonali, nell’UE è vietato e infatti la carne agli ormoni non ha accesso a causa di una barriera non tariffaria al mercato europeo.

VEDIAMO,ORA,LE CONSEGUENZE PRATICHE

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– I paesi dell’UE hanno adottato le normative dell’Organizzazione dell’ONU che si occupa di lavoro (l’ILO), gli Stati Uniti hanno ratificato solo due delle otto norme fondamentali. Quindi si rischierebbe di minacciare i diritti fondamentali dei lavoratori.

– L’eliminazione delle barriere che frenano i flussi di merci renderà più facile per le imprese scegliere dove localizzare la produzione in funzione dei costi, in particolare di quelli sociali.

– L’agricoltura europea, frammentata in milioni di piccole aziende, finirebbe per entrare in crisi se non venisse più protetta dai dazi doganali, soprattutto se venisse dato il via libera alle colture OGM

– Il trattato avrebbe conseguenze negative anche per le piccole e medie imprese, e in generale per le imprese che non sono multinazionali e che con le multinazionali non potrebbero reggere la concorrenza.

– Ci sarebbero anche rischi per i consumatori perché i principi su cui sono basate le leggi europee sono diverse da quelli degli Stati Uniti. In Europa vige il principio di precauzione (l’immissione sul mercato di un prodotto avviene dopo una valutazione dei rischi) mentre negli Stati Uniti per una serie di prodotti si procede al contrario: la valutazione viene fatta in un secondo momento ed è accompagnata dalla garanzia di presa in carico delle conseguenze di eventuali problemi legati alla messa in circolazione del prodotto (possibilità di ricorso collettivo o class action, indennizzazione monetaria). Oltre alla questione degli OGM, questa critica viene sollevata relativamente all’uso di pesticidi, all’obbligo di etichettatura del cibo, all’uso del fracking per estrarre il gas e alla protezione dei brevetti farmaceutici, ambiti nei quali la normativa europea offre tutele maggiori.

– I negoziati sono orientati alla privatizzazione dei servizi pubblici quindi secondo i critici si rischia la loro scomparsa progressiva. Sarebbe a rischio il welfare e settori come l’acqua, l’elettricità, l’educazione e la salute sarebbero esposti alla libera concorrenza.

– Le disposizioni a protezione della proprietà intellettuale e industriale attualmente oggetto di negoziati potrebbero minacciare la libertà di espressione su internet o privare gli autori della libertà di scelta in merito alla diffusione delle loro opere. Si ripresenterebbe insomma la questione dell’ACTA, il controverso accordo commerciale su contraffazione, pirateria, copyright, brevetti la cui ratifica è stata respinta il 4 luglio 2012 dal Parlamento Europeo.

Una delle questioni più controverse riguarda la clausola ISDS, Investor-State Dispute Settlement. È molto contestata anche da parte di alcuni governi, innanzitutto quello tedesco. Prevede la possibilità per gli investitori di ricorrere a tribunali terzi in caso di violazione, da parte dello Stato destinatario dell’investimento estero, delle norme di diritto internazionale in materia di investimenti. Ci sono già molti casi a riguardo: nel 2012 il gruppo Veolia ha fatto causa all’Egitto al Centro internazionale per la risoluzione delle controversie relative agli investimenti della Banca Mondiale perché la nuova legge sul lavoro del governo contravveniva agli impegni presi in un accordo (firmato) per lo smaltimento dei rifiuti; nel 2010 e nel 2011 Philip Morris ha utilizzato questo meccanismo contro l’Uruguay e l’Australia e le loro campagne anti-fumo; nel 2009 il gruppo svedese Vattenfall ha citato in giudizio il governo tedesco chiedendo 1,4 miliardi di euro contro la decisione di abbandonare l’energia nucleare.

Le aziende, dice chi critica la clausola, potrebbero insomma opporsi alle politiche sanitarie, ambientali, di regolamentazione della finanza o altro attivate nei singoli paesi reclamando interessi davanti a tribunali terzi, qualora la legislazione di quei singoli paesi riducesse la loro azione e i loro futuri profitti. Scrive Lori Wallach: «Possiamo immaginare delle multinazionali trascinare in giudizio i governi i cui orientamenti politici avessero come effetto la diminuzione dei loro profitti? Si può concepire il fatto che queste possano reclamare – e ottenere! – una generosa compensazione per il mancato guadagno indotto da un diritto del lavoro troppo vincolante o da una legislazione ambientale troppo rigorosa?».

Vi siete resi conto di quello che sta per pioverci addosso?

Carni manipolate,medicinali fuori controllo,piccole aziende distrutte dai prezzi delle multinazionali,impossibilita’ di impugnare controversie nel proprio paese.modifiche strutturali ai contratti del lavoro,etc etc.

Un gran bel trattato che serve solo,come al solito,ai signori di oltreoceano, a garantire benessere e prosperita’ esclusivamente a loro. Anni fa un certo Ronald Reagan espresse al mondo la filosofia USA: IL BENESSERE AMERICANO NON E’NEGOZIABILE,

Nessuno si preoccupo’ piu’ di tanto per questa affermazione, ma dopo i continui e spudorati ricatti che vengono da oltreoceano,bisognerebbe incominciare a rivedere tante cose con i paladini del mondo.

In buona sostanza,se i politici mi chiederanno di poter esprimere la mia opinione(sara’difficile) gli girerei un secco e sonoro NOOOOOO. Fatelo anche voi.

 

 

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La battaglia sulla carne e’ infinita e non finira’mai. Ci hanno cresciuto a bistecche con la benedizione di dottori,dietologi,alimentaristi, sui benefici della carne. Molti di noi continuano imperterriti,altri, grazie ai continui flussi di informazione libera incominciano a ravvedersi, altri ancora sono nati e cresciuti gia’ in contesti culturali o religiosi dove il solo privare la vita a un animale e’ un sacrilegio-

E’anche falso dichiarare che la carne e’ essenziale ed insostituibile, leggete qui per trovare le valide alternative.Quello che e’ sicuramente appurato, oggigiorno, riguarda la totale distruzione in ambito ecologico ed ambientale da parte dalle multinazionali alimentari per perseguire profitti a scapito della salute dell’individuo.Aggravante crudele ,sono i notevoli supplizi e sofferenze che gli animali sono costretti a subire.Se riuscite , guardate questo video per rendervene conto.

Di seguito uno stralcio dell ottimo “quattro sberle in padella” di Carnazzi,Apuzzo, anche se leggermente datato, le metodologie illustrate sono assolutamente attuali,anzi diciamo pure che la direzione e’ sempre piu’improntata verso i numeri a tutti i costo,a scapito di tutto il resto,salute umana compresa.L’importazione di carne americana “trattata” e’sempre stata proibita, ma l’improvvisa accelerazione che il governo USA vuole dare al famigerato TTIP(accordo di libero scambio USA-UE) sembra presagire a nefaste conseguenze per la salute di tutti noi. Il fatto che nessuno si opponga decisamente,Italia compresa,fa altrettanto supporre che ci siano allettanti contropartite per i governi.

TTIP-protest-in-Hamburg-photo-campact-1024x682-660x330 Money,contratti,appalti,protezione,armi, in cambio di acquistare carne,medicinali e quant’ altro, senza necessari ed approfonditi controlli. Per i politici la salute e’ ,a quanto sembra,un optional.

ALLEVAMENTI INTENSIVI.

Sembrerà un consiglio rivoluzionario, ma certo va alla radice del problema: evitare ogni prodotto proveniente da allevamenti intensivi.“Allevamenti intensivi” sono i capannoni industriali, nati negli anni Sessanta, in cui sono rinchiusi decine, centinaia, migliaia di animali (in America ci sono feedlots con dentro 100.000 e più capi di bestiame) in condizioni infernali, privati di libertà di movimento, dell’aria e della luce del sole, rinchiusi in gabbie, costretti ad alimentazione forzata, immunodepressi.
Le condizioni di vita degli animali, tali da suscitare pietà, sono oggetto di continue battaglie da parte
delle associazioni animaliste.Ma la concentrazione degli animali e il regime alimentare forzato aumentano lo stress, le malattie e la pericolosità microbica e sono la causa prima e principale della diffusione a raggiera dei veleni e dell’esplosione degli scandali alimentari (“mucca pazza”, “pollo alla diossina” e vedremo quali altri).La “modernizzazione” zootecnica ha riempito i cibi di residui di stimolatori dell’appetito, antibiotici(metà della produzione mondiale di antibiotici è destinata alla zootecnia), erbicidi, stimolatori della crescita, larvicidi e ormoni artificiali. Proprio l’abuso di antibiotici in zootecnia è all’origine del  fenomeno della resistenza, che da 20 anni tanto preoccupa gli scienziati e le cui percentuali in Italia sono quintuplicate dal ’92 a oggi: lo sviluppo di pericolosissimi superbatteri resistenti a tutti i trattamenti farmacologici (l’ultimo, lo streptococco VISA, ha già ucciso 4 persone negli USA e due anziani in Scozia — e si è già avuto il primo caso in Italia; in USA in un sacco di mangime per polli sono stati trovati batteri resistenti a tutti gli antibiotici!). Molte altre malattie, l’afta epizootica, l’Aids bovino (Biv), la salmonellosi, l’encefalopatia spungiforme bovina sono consustanziali all’allevamento intensivo. Ecco a voi i metodi di allevamento di alcune specie.

MUCCHE E BOVINI:

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i trattamenti con ormoni d’origine animale, di sintesi, sperimentali,sicuramente non sono stati interrotti. In America i trattamenti con ormoni sono non solamente ammessi,ma incoraggiati, e continuano ad essere sperimentati: zeranolo, estradiolo, testosterone, progesterone,trenbolone acetato sono in continua sperimentazione e inoculati in vitelli, mucche e tori. Riescono a farli crescere più velocemente del 50%. Per questo, per fortuna l’UE continua a tenere le proprie frontiere chiuse all’importazione di carne trattata con ormoni: l’ultimo rifiuto ufficiale data luglio 1999.Allora la ormai celebre (o famigerata?) WTO (World Trade Organization) avrebbe ordinato di”lasciare che il bando venga disatteso”, e gli USA hanno chiesto miliardi in risarcimenti. Ma in Europa l’importazione di carne americana è ancora vietata.
In Italia le condanne penali della Cassazione si susseguono, poche ma senza soluzione di continuità,
mentre l’Istituto Superiore di Sanità trova diversi corticosteroidi illegali nel latte, e 17-beta-estradiolo
nel siero bovino (usato per i vaccini). D’altronde, il D.lgs. 27/1/1992 n.118 vieta, è ovvio, la
somministrazione di ormoni, ma li autorizza a scopo terapeutico e nel periodo successivo al parto,
cioè: volendo, sempre. Dell’ormone DES (Dietilstilbestrolo), che provoca cancro al seno, è
difficilissimo accertare la presenza, essendo attivo anche in dosi infime (parliamo di milionesimi di
grammi). Secondo il Comitato Scientifico dell’Unione Europea, che doveva pronuciarsi a proposito
del doping, anche dosi infinitesimali di queste sostanze usate dagli allevatori danneggiano la salute
umana, innescando tumori e alterando le risposte del sistema immunitario10. Inoltre, i valori residuali di
ormoni ritenuti innocui fino a dieci anni fa, sono oggi , grazie a dati scientifici più raffinati, considerati rischiosi per i consumatori, specialmente per i bambini in età pre-puberale .11
Le ricorrenti malattie dei bovini provocate dalle condizioni-limite in cui vivono costringono a terapie
antibiotiche senza sosta. All’esame anatomo-patologico si rileva un’incidenza elevata di lesioni
muscolari dovute all’uso di sostanze xenobiotiche.

La dipendenza della zootecnia dall’industria farmaceutica presenta questi riflessi negativi:

— sofferenza e patologie iatrogene negli animali;
— residui pericolosi negli alimenti d’origine animale;
— gravi rischi epidemiologici per selezione microbica;
— alterazioni del processo di depurazione con peggioramento dell’inquinante;
— rischi mutageni per i principi emessi nell’ambiente.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ripetutamente messo sotto inchiesta i residui di certi
farmaci veterinari nel cibo: solo tra il ’97 e il ’98: abamectina, clorotetracicline e tetracicline, il
famigerato clembuterolo, cipermetrina, a-cipermetrina, neomicina, ossitetraciclina, spiramicina,
thiamphenical, tilmicosina, xilazina, e ancora ceftiofur, cyfluthrin, danofloxacina, di-idrostreptomicina
e streptomicina, fluazuron, flumequine, moxidectina, spiramicina. In Italia, è matematicamente certo (lo
dimostra la sproporzione tra le ricette “ufficiali” e il numero di animali: solo 5 ogni 100) che i farmaci
vengono acquistati sul mercato nero per non doverne segnalare l’uso. Poi, poco prima della
macellazione, viene somministrato agli animali un fortissimo diuretico che cancella le tracce delle
sostanze illegali.I farmaci innescano una lunga reazione a catena di rischi igienici: nel gennaio ’98 la FDA lanciòl’allarme per un’enorme quantità di farmaci parenterali distribuiti da una società californiana infettati dal bacillo mortale Cereus bacteria: Soluzioni saline ipertoniche, Lactated Ringer’s Solution, Calcium Gluconate 23% Solution, Dextrose Solution 50%, soluzioni elettrolitiche… Hanno luogo anche
trattamenti con farmaci sperimentali.Nei mangimi può esserci ogni genere di rifiuti ripugnanti: carogne di animali, scarti dell’industriadi trasformazione, lettiere o escrementi animali, residui della lavorazione dello zucchero, dell’olio,paglia trattata con ammoniaca, olii esausti di motori, addirittura i reflui inquinanti delle distillerie di whisky e di gin; in Francia finivano nei mangimi le acque nere, bollite, delle puliture dei macelli e delle stalle, “condite” con gli scarti della spremitura a caldo dei resti dei macelli. Il mais, che nella dieta dei poveri bovini ha sostituito il più costoso fieno, fermenta nel loro colon e favorisce la proliferazione di batteri, causa di pericolose infezioni che, inItalia, costringono ogni anno decine di bambini alla dialisi per danni ai reni. Nelle città non dotate d’inceneritore, diventano “farine per animali” le carcasse di  animali raccolti dalla Nettezza Urbana (cani e gatti randagi, topi, ratti e pantegane). Anche gli animali portati dal proprio veterinario per la “morte dolce” fanno la stessa fine: attenzione, potremmo ritrovarci Fido o Micio nella catena alimentare! Addirittura, potrebbero essere reimmesse (con o senza il consenso dell’ASL) nel mercato dei sottoprodotti (art.5 c.1 del D.lgs suddetto) le carni e i derivati sottoposti a trattamenti vietati! Così, nei grassi degli animali si accumulano le diossine, pesticidi come   il 4-4′ DDT, DDE, DDD, EDTA e metalli pesanti come il cadmio (per colpa del quale nel ‘95 si è scoperto che una fettina di cavallo su due è fuorilegge), piombo, arsenico e cromo.
Però, la sanzione (depenalizzata) per chi commercializza mangimi scadenti va da lire 600.000 a lire
3.000.000; se sono nocivi “per il bestiame… ammenda da lire 250.000 a lire 2.000.000” (art.22
l.15/2/1963, depenalizzata e aggiornata nel 1981).
La Confcommercio, su impulso del DM 13/4/99, ha avviato a fine ’99 una ricerca per censire gli
intermediari che immettono in commercio additivi, miscele, prodotti proteici, amminoacidi e simili,
tentando di ricostruire l’intero iter della fabbricazione. Speriamo. Ne vedremo delle belle.
Perfino nelle mangiatoie dei disgraziatissimi animali si annidano veleni: uno studio condotto in
Europa nella primavera ’98 ha rivelato che una mangiatoia su tre era contaminata da antimicrobici
non dichiarati, una su quattro a concentrazioni elevatissime: clorotetraciclina (CTC) nel 15% dei casi,
sulfonamidici nel 7%, penicillina nel 4%, trattamenti ionoforetici nel 3%, e tutte le concentrazioni di
sulfonamidici erano sufficienti per lasciare residui tali da causare danni ai tessuti, alle mucose da
contatto.
Importazione illegale di carne. Ne ha parlato con coraggioso tempismo Antonio Delitalia, dalle
colonne de «Il Giornale» (16 giugno ’97): «ci sono due tendenze tutte italiane di fronte a un argomento
scomodo e ingombrante: chiudere un occhio e fare finta di non avere visto, o spalancarli tutti e due e
denunciare situazioni che travalicano la realtà. Il problema della carne contaminata da clembuterolo e
affini rischia di essere uno di questi. Scomodo perché si parla di frode alimentare, ingombrante perché
la carne arriva nel piatto di oltre quarantacinque milioni di italiani».
Il problema esiste. Lo confermano Ministero della sanità e Istituto superiore della sanità,
Associazione dei consumatori e Associazione dei produttori di carne di vitello… Il problema assai
grave è quello dell’importazione di carni clandestine, che, per evitare l’Iva, sfuggono qualunque
accertamento sanitario. E dal Triveneto gli allevatori fanno sapere che il 10% della carne importata è al
clembuterolo. Dal momento che importiamo circa il 50% della carne bovina che consumiamo, il
problema ha dimensioni preoccupanti. Non allarmistiche, ma preoccupanti.
Dice Vincenzo Dona, segretario generale dell’Associazione consumatori che ha elevato frequenti
proteste, senza però ottenere risultati apprezzabili: «I controlli sono inadeguati, e fanno acqua più di
una bistecca al cortisone».

L’Europa ha imposto il marchio di qualità, però il governo è inadempiente.
Ma anche l’importazione, che raggiunge in alcuni settori il 50% dei consumi, va disciplinata. Per
evadere l’Iva si è creato un mercato clandestino lucrosissimo. Ma anche nell’importazione legale il
controllo è possibile solo sulle mezzene, non sulla carne pezzata e confezionata che finisce sul banco di
macelleria.Un documento ministeriale certifica l’avvenuta intossicazione collettiva di Assisi per carne al
clembuterolo, la cui responsabilità, ridotta a pochi allevatori, ricade su tutti.
«Il problema esiste» diceva nel ’97 il prof. Agostino Macrì, responsabile del servizio veterinario
dell’lstituto superiore di sanità. E, per quanto ci riguarda, va risolto perché riguarda la salute.
Ma nulla è stato fatto.E non ci sono solo veleni “artificiali”. Come se non bastasse, anche i c.d. “contaminanti naturali” sono un’insidia per chi mangia carne: le aflatossine (un tipo di micotossine, sostanze tossiche prodotte dalle muffe) possono contaminare i cereali destinati a diventare mangime per animali prima e durante il raccolto o per immagazzinamento e conservazione sbagliati. Quando gli animali mangiano cibo  contaminato, perdono peso e diminuisce la produzione di latte; i metaboliti di queste tossine infettano i tessuti animali commestibili, e si riversano nel latte. Sono pericolose per la salute umana
concentrazioni di aflatossine superiori a 20 miliardesimi di grammo nei mangimi e a 0,5 miliardesimi di
grammo nel latte! Infine, lo stress innaturale e perpetuo causa un accumulo di adrenalina che realmente avvelena la carne, la cui assunzione può essere nociva per l’uomo. Motivi dello stress: condizioni di vita,
alimentazione forzata, interminabili trasporti di ore e giorni con carri bestiame fermi alle frontiere o nei
porti senza alcun supporto vitale, niente acqua, niente riposo, niente riparo dal sole torrido o dalla
pioggia. Unica speranza, la morte.

VITELLI

Bovini2

il sistema per mantenere la carne pallida, rosea e delicata consiste nel tenerli in condizioni
enormemente innaturali. Al terzo-quarto giorno di vita, strappati alle madri inseminate artificialmente,
vengono collocati ognuno in un box largo 40 cm. e lungo un metro e mezzo. I vitelli sono legati con
una catena al collo per impedire ogni movimento (la catena potrà esser tolta quando il povero essere
sarà cresciuto tanto da occupare tutto il ristretto spazio del box). Essi non vedranno mai né paglia né
fieno, poiché mangiarne potrebbe rovinare il tenue colorito delle carni. Gli studiosi, per questi poveri
vitellini, parlano di stress acuto e cronico, le cui conseguenze sono immunodeficienza (i vitellini si
ammalano), infezioni, necessità di antibiotici. Nutriti con budini semiliquidi iper-proteici che causano
un’inestinguibile arsura (l’acqua è loro assolutamente negata, per indurli a ipernutrirsi, mangiando più
budino e più velocemente) e un’inarrestabile dissenteria per spingerli all’anemia al fine di sbiancare le
carni; disordini digestivi e ulcere sono frequenti; sottoposti a cicli costanti di trattamenti antibiotici,
dopo tredici-quindici settimane si portano al macello. Avete mai visto gli occhioni spaventati di un
vitello portato al macello?

Q L’allevamento intensivo bovini e vitelli è anche un rischio ecologico e biologico, oltre che sanitario. I vitelli sono la “residenza” preferita di germi e infezioni, di Escherichia coli 0157:H7, VTEC e STEC, parassitemie theileriali da Theileria buffeli, Neospora caninum (diffusa dal Canada all’Argentina, e in Spagna) e altre malattie epidemiche. Per esempio, nel novembre ’99 un modello di simulazione dinamica realizzato dal Dipartimento di farmacologia, microbiologia e igiene alimentare della Scuola norvegese di scienze veterinarie di Oslo ha stabilito che, anche qualora l’importazione di carne di vitello in Norvegia cessasse nel volgere di due anni, per oltre dieci anni continuerebbero a crescere le infezioni da Taenia saginata nei vitelli domestici, e di conseguenza gli episodi epidemici di infezioni negli uomini. Nell’agosto del 1999 è stato isolato in Malaysia un Enterococcus faecium quasi invincibile, resistente alla vancomicina e a un’ampia gamma di antibiotici. E dov’era? Era in 10 campioni di tessuto molle di carne bovina.

 Nota di demerito speciale per il fegato di vitello e di bovino adulto, che molti ritengono “prelibato”. Il fegato si impregna di tutte le sostanze nocive assimilate da un organismo.12

 Carne trita. La carne trita è soggetta ad annerimento più di altri “tagli” di carne. Non possiamo escludere la possibilità che “additivi non consentiti” (come scrive la Pretura di Torino in una sentenza di condanna di un macellaio) vengano aggiunti per ritardare questo processo. Io ho iniziato a sospettare qualcosa di simile quando mi sono accorto che i miei gatti, ghiottissimi di carne, invece annusavano con diffidenza e non assaggiavano neppure la carne trita quando provavo a offrirla loro. Comunque, nei supermarket, ove ormai spesso è confezionata “in atmosfera protettiva” (CO2), è più difficile che quest’eventualità si verifichi.

 Ragù. Sfuggono all’etichettatura i conservanti e gli additivi di cui è impregnata la “carne secca perminestre” e la “carne secca per preparati di minestre o salse”. I più pericolosi sono i gallati di propile (E310),di ottile (E 311), dodecile (E 312), eritorbati…

MAIALI.

gabbie maialini

Intelligenti e giocherelloni, di intelligenza paragonabile a quella dei cani — e forse superiore —, in condizioni inidonee i maiali stressati tendono a mordersi la coda, che quindi vien loro tagliata, “smozzata”, insieme coi denti e con le orecchie. Le scrofe vivono recluse e immobilizzate,ridotte a partorire, esser private dei piccoli, per poi essere inseminate di nuovo e così via, fino ad
esaurimento. Grazie a metodi di allattamento artificiale, il roseo maialino viene svezzato 6-12 ore dopo
la nascita. Possono morire di PSS, Porcine Stress Syndrome, “stress, rigidezza, pelle a chiazze, affanno,
ansia e morte improvvisa”. Spesso si azzoppano sui pavimenti, a rade assicelle per far passare gli
escrementi. Gli odierni suini da carne vengono letteralmente schiacciati dal loro stesso peso, le ossa, le
articolazioni degenerano e spesso le bestie perdono l’uso degli arti posteriori, ipertrofici.

Q Un’inchiesta di Giuliano Ferrieri, pubblicata con sorprendente preveggenza dall’“Europeo” nel 1991,
elencava (in sintesi) quel che si trova in una fettina di carne:
— Ormoni
— Antibiotici
— Fattori di crescita
— Virus
— Beta-bloccanti
— Ritardanti tiroidei
— Psicofarmaci
— Pesticidi

Uno studio pubblicato nel novembre ’99 ha verificato che, su 158 campioni di salsiccia cruda comprati nei
supermarket di Dessau nell’arco di 4 mesi, nel 9% di essi si è riscontrata la presenza di una tossina prodotta dall’Escherichia coli (VTEC).14

CONIGLI:

conigli-500

Ora tocca ai conigli. Nel novembre del ’96 il mercato della carne di coniglio ha subìto un tracollo, per la presenza di carni contaminate da un farmaco, l’Olanquidox, usato contro forme infettive. A metà giugno ’97, ventimila conigli sono stati sequestrati a Perugia: i mangimi utilizzati conterrebbero sostanze chimiche del tipo Carbadox, ammesse sino allo svezzamento nell’alimentazione dei suini, ma severamente vietate per le altre specie animali da carne. I Nas risalirono al mangimificio della zona di Perugia che aveva prodotto, a quanto pare, mangimi in modo difforme rispetto a quelli richiesti. Fu vietata la vendita dei conigli.
Il Carbadox viene utilizzato nella profilassi delle enteriti batteriche e, se la positività delle carni è
elevata può rappresentare un pericolo per la salute a causa degli effetti tossici.«Alcuni prodotti tossici – precisano al servizio veterinario dell’Istituto superiore di sanità – sono eliminati entro un periodo abbastanza lungo, circa un mese. Se la macellazione e la consumazione delle carni avviene prima, è probabile rilevare condizioni di tossicità».

Ma mentre la carne al clembuterolo determina, appena ingerita, sintomi precisi (cefalea, 1
tremori muscolari, tachicardia, ansia), la carne di coniglio trattata con farmaci usati contro malattie
epidemiche non determina alcuna sintomatologia, ma potrebbe dar luogo a intossicazioni croniche.
Inoltre, c’è un altro veleno che ammorba la carne di coniglio. Si tratta di avvelenamento mentale.
Vedete i conigli spellati appesi alle vetrine delle macellerie o raggomitolati nelle vaschette di plastica
dei supermercati, che vi guardano con gli occhietti neri? Ma, dannazione, non sembrano feti umani?

GALLINE E POLLAME

Allevamento_intensivo_di_galline

 alla nascita, i pulcini maschi vengono “scartati”, gettati via e tritati vivi.
Gli animali allevati, chiusi in gabbie strettissime, si strappano le piume e si mangiano a vicenda
(cannibalismo) in accessi furiosi. Per quanto concerne le galline: irradiate con infrarossi, sottoposte alla
ghigliottina dello “sbeccamento” (taglio del becco), bioritmi alteratiio da cicli notte/giorno artificiali,
alimentazione forzata con pastoni fatti col loro stesso guano, con scarti alimentari, residui d’ogni genere
e di provenienza incontrollabile. Nei mangimi dei polli e dei maiali belgi sono stati trovati PCB
(bifenile policlorurato) — come mangiare insalata di pollo condita con olio di macchina usato! —,
altamente tossici e cancerogeni: la loro diffusione è responsabile dell’aumento di gravi malattie in quanto i PCB si accumulano nella catena alimentare.Gli animali sono così malati che devono essere praticate ininterrotte terapie antibiotiche, tanto violente ed invasive che un veterinario d’una USSL testimoniava di aver dovuto imporre un “blocco ” all’uso di antibiotici in un allevamento industriale: risultato devastante, 20.000 polli morti in pochi giorni.

OCHE.

Il prelibato pâté de foie gras è così ottenuto. Alle oche viene tagliato il becco, inutile
intralcio all’alimentazione. I loro piedi palmati vengono inchiodati al pavimento, e si procede poi ad
agevole ingozzatura forzata di 2,7 kg al giorno di un’untuosa pappetta salata con un lungo imbuto che
penetra giù nell’esofago, oltre la sacca dell’ingluvie, fin dentro lo stomaco ghiandolare — operazione
traumatica, causa di ulcerazioni — facendo loro sviluppare abnormi, malati, deformi fegati ipertrofici:
insomma si provoca la steatosi epatica.
Sul «Corriere della Sera» del 23 dicembre ’98 leggiamo e trascriviamo: «”Unione Europea, in
pericolo il “foie gras”: “Metodo di produzione dannoso, va cambiato”. Potrebbe essere l’ultimo natale
in cui i “gourmet” potranno aprire i loro cenoni con il buon vecchio “foie gras”. Dipende dagli
scienziati dell’Unione Europea e, soprattutto dalle conseguenze dei loro studi. Un’indagine sul metodo
di produzione della prelibatezza— ottenuta dal fegato di oche e anatre forzate a ingollare granaglie
attraverso una sonda inserita in gola due volte al giorno— ha concluso che “l’alimentazione forzata cosi
come viene condotta è una minaccia per la salute dei volatili”. Gli scienziati hanno sollecitato i
produttori di “foie gras” ad adottare sistemi d’allevamento e nutrizione più appropriati: un cambiamento
drastico che rischia di seminare scontento e rabbia soprattutto in Francia, maggiore produttrice.
Per ora si tratta di raccomandazioni non vincolanti. Il vero problema si presenterebbe per produttori e
buongustai se i Quindici decidessero di adottare lo studio e le sue conclusioni come base per una
ridefinizione legislativa della materia. Il metodo seguito ora produce un ingrossamento del fegato di
anatre e oche fino a dieci volte le dimensioni normali. Dopo la macellazione il fegato viene venduto
non trattato o in forma di paté. Secondo gli scienziati, una soluzione “estrema” sarebbe il bando alla
produzione importazione e vendita di “foie gras” prodotto attraverso l’alimentazione forzata

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Personalmente non ho mai assaggiato una Aragosta.Mi piace tantissimo come movenza e incedere, ricordo che passavo apposta da piccino davanti ad una pescheria per osservarle rincorresi in quella enorme vasca.Non ne ho mai mangiate perche’ un giorno ,un vecchio signore,con la delicatezza pari alla temperatura siberiana durante l inverno,mi disse papale,papale, che venivano buttate vive nell acqua bollente e che erano squisite.Squisite sto cazzo,benemerito stronzo.

Purtroppo e’ vero. Tutta la famigliola dei grossi crostacei fa questa fine e prima di farla, vengono pure battute e mutilate.Un mondo di Kapo’,questi chef, a quanto pare.

E si che la parte commestibile ,diciamo cosi’,e’ solo pochi grammi. Cosa riempe? A cosa serve mangiare quattro cucchiaini di polpa? Solo a raccontarla con facce da vanesio a quattro amici invidiosi?

Bollite vive.

Il Torquemada bolliva vive donzelle,approvato da bolle papali,solo per forse,probabilmente,dicono che e’ una strega, e pure lui si rimpinzava di aragoste ed otri di vino castigliano.

Manager da strapazzo offrono cene di aragoste a potenziali clienti

Amanti milionari, tentano di accalappiare la bonazza di turno con aragosta e champagne.

Ma andate un po’ nel limbo a sciacquarvi la colonna cervicale.Possibile che per combinare qualcosa,dovete mettere di mezzo dei poveri animali.

Si ,sono esseri viventi pure loro,che vivono,amano e si riproducono e devono continuare a farlo.

Per qualche grammo di polpa, distruggete la loro viva nel modo piu’ violento possibile.

Sono essere viventi e soffrono le pene dell inferno in quel modo,leggetevi il seguito e…e…BOICOTTATE.BOICOTTATE

 

Un povero Astice , viene trattato per la cottura, ovvero:LA PARTE SADICA DEGLI CHEF

Uno stronzo o figlio di mamma ignota,scegliete vobis,prende pure per il culo :Bastardo

Non è un segreto: aragoste, astici e crostacei in generale vengono spesso bolliti vivi, per una tradizione culinaria da sempre al centro di mille polemiche. Si è spesso detto che gli invertebrati non possano provare dolore e, ovviamente, questa affermazione ha legittimato certe pratiche, da alcuni considerate barbariche. Oggi arriva la conferma opposta: uno studio condotto dalla Queen’s University di Belfast conferma come i crostacei siano in grado di soffrire fisicamente per le ferite subite, anche se forse non nello stesso modo dell’uomo.

Per la ricerca è stato necessario ricorrere alla sperimentazione con degli esemplari vivi, un male minore per il grande fine a cui lo studio è arrivato. Il team di analisi, guidato dal ricercatore Robert Elmwood, si è domandato quale tipo di reazione icrostacei dimostrino all’esposizione al dolore, se si tratti di semplici riflessi o di un sistema più complesso di ricezione degli agenti dannosi esterni. Così si è deciso di somministrare sul corpo di alcuni esemplari una sostanza acida e irritante, alternata a un anestetico, per capire come rispondessero alle sollecitazioni.

I test iniziano con delle gocce diacido acetico, una sostanza irritante, sulle antenne di gamberi e sulle chele di astici, aragoste e simili. All’esposizione, tutti i crostacei dimostrano fastidio fisico, ritraendo il corpo o cercando di rannicchiarsi e nascondersi. Per verificare non si trattasse di un semplice riflesso, i ricercatori hanno osservato a lungo il comportamento degli animali: tutte le specie cercano di raggiungere la parte irritata con le chele o spostando le antenne, come se volessero curarla. Quando sull’area affetta viene versato un blando anestetico, il comportamento cessa. Non è però tutto: i granchi, in particolare, riescono addirittura a imparare dall’esperienza dolorosa, con dei comportamenti successivi che cercano di evitare l’esposizione a un nuovo dolore. Così spiegano gli scienziati:

Questi non sono solo riflessi. Sono comportamenti complicati e prolungati, che chiaramente coinvolgono il sistema nervoso centrale.

Svelati i dati della ricerca, sorge naturale la domanda: una simile scoperta modificherà certe abitudini culinarie, quale la morte per bollitura? Consumatori e cuochi saranno più consapevoli?

Io,spero che Voi siate piu’ consapevoli:BOICOTTATE!BOICOTTATE!

 

un bellissimo incontro.un retriever gioca con una carpa,della serie:anche i pesci hanno un anima che sprigiona emozioni

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Questo…questo…porcaccia non riesco a trovare un termine appropriato, per questo…questo. Deciso,lo chiamero`’;QUESTO

E si,perche’,secondo il mio modesto parere,una persona cosi’ non rientra assolutamente nei parametri di classificazione al genere umano.

MA CHI E’?

Il suo nome est Gordon Ramsay ,scozzese,ed e'(dicono) un famoso (famoso?) chef internazionale , conduttore di trasmissioni a tema.

Fin qui tutto ok,direte voi. Sembra davvero.

Ma se andiamo a cercare e ravanare vediamo che QUESTO adora uccidere gli animali prima di cucinarli,personalmente.

La foto che segue ha fatto il giro del web e mostra QUESTO con un dolce agnellino sulle spalle.A prima vista sembrerebbe un puttino del presepe che porta un tenero cucciolo. NAAAAAAAAAAAAA

QUESTO con l agnellino che si appresta ad uccidere e macellare

Quell agnello ,tra l altro allevato con la sua famigliola, e’solo uno dei tanti che QUESTO, ha ucciso e cucinato.Dovete anche sapere che un fratellino del povero animale, s’era beccata una bronchite e QUESTO ha deciso di curarlo con antibiotici. Amorevole? Tenero? Ma va, l ha fatto solo perche’ macellare un animale ammalato rovina il gusto della carne. Tze’ Tze’,Mengele era un pivello.

Si dice sia una bufala. Beh , non direi proprio, ‘ c’e’ anche un video che lo conferma, sebbene atroce per i piu’ sensibili(me compreso), deve essere reso noto a molti. Si dice che in UK molte persone ,dopo aver visto queste cose, hanno scelto VEG, non so, ma sarebbe un grande augurio per gli indecisi.

Ho volutamente levato il sonoro a tutti i video. PRIMO E RIPETO PRIMO,per non farvi straziare dalle urla degli animali,SECONDO,perche’ quel cazzo che dice e commenta QUESTO,non riesce neanche a raggiungere il mio apparato uditivo, semplice NOISE.

LA FINE DELL AGNELLINO

Durante il terribile fatto, e’ presente anche QUESTA;consorte di QUESTO; e non sembra cosi’ scandalizzata, proprio una bella famigliola.

E’ tutto???

Magariiiiiiii.QUESTO ha anche un canale youtube,dal nome che e’ un triste programma.

kill your meat before you eat

Vi posto due esempi ,sempre per confermare il tutto-

FINE DI UN MAIALINO

FINE DI UN TACCHINO

Questo e’ tutto.Ognuno puo’ trarre le proprie conclusioni ed agire come meglio crede. Io,le mie scelte le ho gia’ fatte, spulciate il mio blog se volete per prenderne atto. Sono fiero di non essere partecipe a qualsiasi uccisione di animale e di boicottare tutte le forme di alimentazione che che ne comportano il consumo della loro carne.

GENTE COME QUESTO fanno solo rivoltare lo stomaco e anche peggio.

Concludo con una frasetta di una commentatrice inglese,estimatrice di QUESTO, dopo aver visto la fine del povero agnellino

The slaughter was carried out humanely

Ma Vaffanculo anche a Te,QUESTA.

brrrr Carnivori

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