Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘no global’

Oggi vi passo la la mia recensione su un app strabiliante ed utilissima, una di quelle che tutti dovrebbero avere. Sicuramente, a mio parere, è una da podio assoluto per tre motivi

  1. Contribuisce in modo esemplare ad abbattere lo spreco di cibo nel mondo
  2. Vi permette di acquistare prodotti freschi, oppure cucinati in giornata ad un prezzo irrisorio
  3. La potete utilizzare in tutto il mondo

Bello è? Pronti via,cominciamo

L App si chiama : Too Good to Go

la trovate su Apple Store o Google Play ed è completamente gratuita.

Scaricatela ed installatela sul vostro smartphone

L App è stata creata per tentare di eliminare od abbassare l enorme spreco alimentare giornaliero di ristoranti,alberghi,supermercati,panetterie,rosticcerie ,gelaterie,ortofrutta e tutte le attività che fornisconi prodotti freschi,precotti o cotti, che altrimenti andrebbero , con grande dispiacere e vergogna, in discarica.

Una volta installata, l’App vi chiederà di fare una ricerca nella vostra o zona o una di vs scelta tipo: Parigi,Londra, Mosca etc. etc.

Scelta la località, vi verranno elencate tutte le disponibilità della zona. L App è partita da poco in Italia (come al solito) ma nel mondo ha già contribuito a risparmiare 60 mln $.

Per curiosità provate a selezionare una metropoli e lanciate una ricerca , rimarrete basiti da quante possibilità vi si presenteranno.

Ecco Londra per esempio

Ok ma come funziona?

Semplice! Scegliete cosa vi interessa ,non so, frutta,carne,gelati,pizza,primi piatti etc da un elenco proposto in quella zona.

Vi segnaleranno le schede degli esercizi disponibili divisi per tipologia , il prezzo ( dai 2 ai 10 /15 €max)e l orario per il ritiro del vostro Magic Box. Non c’è una lista dettagliata di cosa vi danno ma tutto è relazionato a cosa è rimasto disponibile , comunque è sempre molto interessante.

Cliccate su quello di vs interesse e seguite la procedura, poi cliccate su acquista e completate l’ordine. Pagate tramite carta di credito o paypal. Vi arriverà subito una notifica di conferma con il riepilogo ordine e un codice da mostrare al momento del ritiro.

Con questo screen dell ordine recatevi nell’esercizio, durante l’orario indicato, per il ritiro.

ATTENZIONE : non fate lo slide in fondo assolutamente . Dovete farlo o farlo fare al momento in cui vi viene consegnato il vs Magic Box. Se lo fate prima è come se avreste già effettuato il ritiro, quindi lo pigliate in un certo posto.Occhio!

Tutto qui!

Spero sono stato maledettamente chiaro, se avete bisogno scrivete.

Conclusioni:

L iniziativa è assolutamente magica,permette di “recuperare” cibo fresco ad un costo irrisorio che sarebbe,irrimediabilmente ,buttato. Questo,per me, è già una laurea ad honorem.

Con un po’ di attenzione e scelta si riesce a mangiare veramente di tutto con pochi euri, che di questi tempi non è malaccio.La cosa affascinante è che in qualsiasi parte del mondo potete farlo e ciò è oltremodo interessante visti i prezzi che circolano abroad.

Dal mio punto di vista questa è una delle migliori applicazioni al mondo:Intelligente,semplice,veloce e affidabile. Geniale!

Vi lascio con il mio primo unboxing /test presso una gelateria/pasticceria

Un peccato di gola, ma ci sta alla grande dai. Sicuramente continuerò con altro.

Thanks for watching , guys!

Read Full Post »

ttip-5

Ormai e’ diventato quasi un ricatto. Gli USA, gli arcinoti paladini del mondo,stanno spingendo forte a Bruxelles per far sottoscrivere il famigerato TTIP;trattato di libero scambio. Spingono forte , con accenti anche non troppo velati di “conseguenze” ai paesi non aderenti. Chi minaccia riotorsioni in cambio di qualcosa,vuol dire che sta offrendo un qualcosa di deleterio.

E infatti:

Ma cosa e’ sto cancher di TTIP?

Nel documento diffuso dalla UE, che è comunque l’unico ufficiale, il TTIP viene definito «un accordo commerciale e per gli investimenti». L’obiettivo dichiarato dell’accordo (piuttosto generico) è «aumentare gli scambi e gli investimenti tra l’UE e gli Stati Uniti realizzando il potenziale inutilizzato di un mercato veramente transatlantico, generando nuove opportunità economiche di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa e ponendo le basi per norme globali». L’accordo dovrebbe agire quindi in tre principali direzioni: aprire una zona di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, uniformare e semplificare le normative tra le due parti abbattendo le differenze non legate ai dazi (le cosiddette Non-Tariff Barriers, o NTB), migliorare le normative stesse.

Il documento individua quindi tre principali aree di intervento:
1 – accesso al mercato
2 – ostacoli non tariffari
3 – questioni normative

1 – Accesso al mercato
L’accesso al mercato riguarda quattro settori: merci, servizi, investimenti e appalti pubblici.

Si prevede l’eliminazione di tutti i dazi sugli scambi bilaterali di merci «con lo scopo comune di raggiungere una sostanziale eliminazione delle tariffe al momento dell’entrata in vigore dell’accordo». Sono previste misure antidumping – cioè per evitare la vendita di un prodotto sul mercato estero a un prezzo inferiore rispetto a quello di vendita dello stesso prodotto sul mercato di origine – e misure di salvaguardia «che consentano ad una qualsiasi delle parti di rimuovere, in parte o integralmente, le preferenze se l’aumento delle importazioni di un prodotto proveniente dall’altra Parte arreca o minaccia di arrecare un grave pregiudizio alla sua industria nazionale».

La liberalizzazione riguarda anche i servizi, «coprendo sostanzialmente tutti i settori»: si prevede anche di «assicurare un trattamento non meno favorevole per lo stabilimento sul loro territorio di società, consociate o filiali dell’altra parte di quello accordato alle proprie società, consociate o filiali». I servizi audiovisivi non sono inclusi.

La liberalizzazione riguarda anche gli appalti pubblici, per «rafforzare l’accesso reciproco ai mercati degli appalti pubblici a ogni livello amministrativo (nazionale, regionale e locale) e quello dei servizi pubblici, in modo da applicarsi alle attività pertinenti delle imprese operanti in tale campo e garantire un trattamento non meno favorevole di quello riconosciuto ai fornitori stabiliti in loco». Insomma aziende europee potranno partecipare a gare d’appalto statunitensi e viceversa.

C’è infine un capitolo sugli investimenti e la loro tutela: nel negoziato è previsto l’inserimento dell’arbitrato internazionale Stato-imprese (il cosiddetto ISDS, Investor-to-State Dispute Settlement). Si tratta di un meccanismo che consente agli investitori di citare in giudizio i governi presso corti arbitrali internazionali.

2 – Questioni normative e ostacoli non tariffari
L’obiettivo è «rimuovere gli inutili ostacoli agli scambi e agli investimenti compresi gli ostacoli non tariffari esistenti, mediante meccanismi efficaci ed efficienti, raggiungendo un livello ambizioso di compatibilità normativa in materia di beni e servizi, anche mediante il riconoscimento reciproco, l’armonizzazione e il miglioramento della cooperazione tra autorità di regolamentazione».

Le barriere non tariffarie sono misure adottate da un mercato per limitare la circolazione di merci e che non consistono nell’applicazione di tariffe: quindi non si parla di dazi. Sono limiti di altro tipo: limiti quantitativi, per esempio, come i contingentamenti (che consistono nel fissare quantitativi massimi di determinati beni che possono essere importati) o barriere tecniche e di standard (cioè di regolamento). Un esempio tra quelli più citati dai critici: negli Stati Uniti è permesso somministrare ai bovini sostanze ormonali, nell’UE è vietato e infatti la carne agli ormoni non ha accesso a causa di una barriera non tariffaria al mercato europeo.

VEDIAMO,ORA,LE CONSEGUENZE PRATICHE

CHAPA-11-OCT-TTIP

– I paesi dell’UE hanno adottato le normative dell’Organizzazione dell’ONU che si occupa di lavoro (l’ILO), gli Stati Uniti hanno ratificato solo due delle otto norme fondamentali. Quindi si rischierebbe di minacciare i diritti fondamentali dei lavoratori.

– L’eliminazione delle barriere che frenano i flussi di merci renderà più facile per le imprese scegliere dove localizzare la produzione in funzione dei costi, in particolare di quelli sociali.

– L’agricoltura europea, frammentata in milioni di piccole aziende, finirebbe per entrare in crisi se non venisse più protetta dai dazi doganali, soprattutto se venisse dato il via libera alle colture OGM

– Il trattato avrebbe conseguenze negative anche per le piccole e medie imprese, e in generale per le imprese che non sono multinazionali e che con le multinazionali non potrebbero reggere la concorrenza.

– Ci sarebbero anche rischi per i consumatori perché i principi su cui sono basate le leggi europee sono diverse da quelli degli Stati Uniti. In Europa vige il principio di precauzione (l’immissione sul mercato di un prodotto avviene dopo una valutazione dei rischi) mentre negli Stati Uniti per una serie di prodotti si procede al contrario: la valutazione viene fatta in un secondo momento ed è accompagnata dalla garanzia di presa in carico delle conseguenze di eventuali problemi legati alla messa in circolazione del prodotto (possibilità di ricorso collettivo o class action, indennizzazione monetaria). Oltre alla questione degli OGM, questa critica viene sollevata relativamente all’uso di pesticidi, all’obbligo di etichettatura del cibo, all’uso del fracking per estrarre il gas e alla protezione dei brevetti farmaceutici, ambiti nei quali la normativa europea offre tutele maggiori.

– I negoziati sono orientati alla privatizzazione dei servizi pubblici quindi secondo i critici si rischia la loro scomparsa progressiva. Sarebbe a rischio il welfare e settori come l’acqua, l’elettricità, l’educazione e la salute sarebbero esposti alla libera concorrenza.

– Le disposizioni a protezione della proprietà intellettuale e industriale attualmente oggetto di negoziati potrebbero minacciare la libertà di espressione su internet o privare gli autori della libertà di scelta in merito alla diffusione delle loro opere. Si ripresenterebbe insomma la questione dell’ACTA, il controverso accordo commerciale su contraffazione, pirateria, copyright, brevetti la cui ratifica è stata respinta il 4 luglio 2012 dal Parlamento Europeo.

Una delle questioni più controverse riguarda la clausola ISDS, Investor-State Dispute Settlement. È molto contestata anche da parte di alcuni governi, innanzitutto quello tedesco. Prevede la possibilità per gli investitori di ricorrere a tribunali terzi in caso di violazione, da parte dello Stato destinatario dell’investimento estero, delle norme di diritto internazionale in materia di investimenti. Ci sono già molti casi a riguardo: nel 2012 il gruppo Veolia ha fatto causa all’Egitto al Centro internazionale per la risoluzione delle controversie relative agli investimenti della Banca Mondiale perché la nuova legge sul lavoro del governo contravveniva agli impegni presi in un accordo (firmato) per lo smaltimento dei rifiuti; nel 2010 e nel 2011 Philip Morris ha utilizzato questo meccanismo contro l’Uruguay e l’Australia e le loro campagne anti-fumo; nel 2009 il gruppo svedese Vattenfall ha citato in giudizio il governo tedesco chiedendo 1,4 miliardi di euro contro la decisione di abbandonare l’energia nucleare.

Le aziende, dice chi critica la clausola, potrebbero insomma opporsi alle politiche sanitarie, ambientali, di regolamentazione della finanza o altro attivate nei singoli paesi reclamando interessi davanti a tribunali terzi, qualora la legislazione di quei singoli paesi riducesse la loro azione e i loro futuri profitti. Scrive Lori Wallach: «Possiamo immaginare delle multinazionali trascinare in giudizio i governi i cui orientamenti politici avessero come effetto la diminuzione dei loro profitti? Si può concepire il fatto che queste possano reclamare – e ottenere! – una generosa compensazione per il mancato guadagno indotto da un diritto del lavoro troppo vincolante o da una legislazione ambientale troppo rigorosa?».

Vi siete resi conto di quello che sta per pioverci addosso?

Carni manipolate,medicinali fuori controllo,piccole aziende distrutte dai prezzi delle multinazionali,impossibilita’ di impugnare controversie nel proprio paese.modifiche strutturali ai contratti del lavoro,etc etc.

Un gran bel trattato che serve solo,come al solito,ai signori di oltreoceano, a garantire benessere e prosperita’ esclusivamente a loro. Anni fa un certo Ronald Reagan espresse al mondo la filosofia USA: IL BENESSERE AMERICANO NON E’NEGOZIABILE,

Nessuno si preoccupo’ piu’ di tanto per questa affermazione, ma dopo i continui e spudorati ricatti che vengono da oltreoceano,bisognerebbe incominciare a rivedere tante cose con i paladini del mondo.

In buona sostanza,se i politici mi chiederanno di poter esprimere la mia opinione(sara’difficile) gli girerei un secco e sonoro NOOOOOO. Fatelo anche voi.

 

 

Read Full Post »

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: