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Posts Tagged ‘inquinamento’

io ho una personalissima opinione sulle origini del Covid19. Niente di scientifico,niente da laboratorio,niente di umano.

E solo una decisa ribellione di Madre Natura ,che si è rotta i coglioni di come l uomo sta usurpando e distruggendo il Pianeta

Un po’ come la modalità Safe Mode di Windows.

L effetto è sorto gli occhi di tutti: l inquinamento è drammaticamente calato e gli animali riprendono libero possesso del loro mondo.

Speriamo che ci entra in zucca una volte per tutte

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“i pesticidi entrano nel sangue delle donne in gravidanza”.

Solo questa innegabile e constatata verità, dovrebbe far pensare e rabbrividire molti e molti, se ne hanno voglia, ma si sa , la voglia in questi casi è come una foglia autunnale quando soffia il vento del business a tutti i costi, acclamato e riverito dalle multinazionali alimentari e farmaceutiche.

Complimentoni al Trentino ed al Veneto per il record assoluto di pesticidi sul territorio e DENTRO il territorio, altro che venite a respirare il verde della natura come recitano i loro fulgidi depliants turistici.

Vergogna è una parola gentilissima in questo caso. Per tirar su coltivazioni a josa, o tirar giù qualche mela in più,stanno avvelenando terra, falde, animali e persone. Anzichè vergogna, meglio criminali.

Eccovi uno sconvolgente report, riportato nel Docufilm di Alessandro Tomasi in uscita “Pesticidi siamo alla frutta”

Avvelenati a norma di legge. Ci tocca lo stesso destino di Biancaneve, solo che stavolta non ci sarà nessun principe azzurro a cavallo che verrà a salvarci, dovremo vedercela da soli. Perché i pesticidi utilizzati in agricoltura sono nel sangue delle donne in gravidanza, nello sterco degli orsi, nel miele e persino sui ghiacciai. Lo racconta ‘Pesticidi, siamo alla frutta’, sottotitolo ‘Biancaneve non è sola’, il nuovo documentario di Andrea Tomasi, già coautore del libro inchiesta ‘La farfalla avvelenata’ e del docufilm ‘Veleni in paradiso’, sul traffico di rifiuti tossici che da mezza Italia arrivano in Trentino, affiancato in quest’avventura dal videomaker Leonardo Fabbri, titolare di Envyda. E di avventura si tratta, dato che l’intero lavoro, che parla degli effetti dell’agricoltura intensiva in Italia, è stato autoprodotto e autofinanziato. In questi giorni, dopo le tappe in Trentino, altre proiezioni sono previste in tutta Italia, da Roma a Taranto, da Bologna alla Terra dei fuochi.

DAI DATI AGLI ALLARMI DEGLI ESPERTI
Si parte dai dati dell’Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale). Nel docufilm si mostrano quelli sulle vendite delle varie tipologie di fitofarmaciregione per regione. D’altro canto nel nuovo ‘Rapporto nazionale pesticidi nelle acque 2018’ appena pubblicato l’Ispra certifica che il Trentino resta a livelli altissimi ed è il peggiore, in Italia, secondo solo al Veneto. In Provincia di Trento, infatti, sono stati rilevati 9,3 chilogrammi per ettaro di superficie agricola utilizzata, un livello altissimo rispetto alla media nazionale che è di 4,9 chilogrammi a ettaro e molto lontano dalla vicina provincia di Bolzano che si ferma a 4,4. Il Veneto è l’unico territorio che riesce a fare peggio con 11,7 chilogrammi di pesticidi per ettaro di superficie agricola utilizzata. “Ma se nel docufilm il baricentro è proprio in Trentino, con l’agricoltura intensiva delle mele golden a farla da padrona  – spiega a ilfattoquotidiano.it Andrea Tomasi – affrontiamo una questione che interessa tutto il nostro Paese, da Nord a Sud. E riguarda produttori, consumatori, istituzioni”. Si dà la parola a oncologi, pediatri, nutrizionisti, contadini bio e non, per cercare di capire qual è la situazione nel nostro Paese, ma anche quali sono gli effetti dell’agricoltura intensiva e dell’utilizzo dei pesticidi sui consumatori e, soprattutto, sui bambini. Da queste testimonianze emerge che pur trattandosi di farmaci a norma di legge “come spiega  il pediatra Leonardo Pinelli – aggiunge Tomasi – non viene calcolato l’effetto del mix dei fitofarmaci, sul quale non ci sono neppure studi approfonditi. Dunque si sceglie cosa mangiare, senza avere una vera consapevolezza sugli effetti che l’assunzione di una serie di prodotti avrà sul nostro organismo”.
PESTICIDI OVUNQUE
Partendo proprio dal Trentino Alto Adige, nel docufilm viene intervistato un contadino biologico che, insieme al ‘Comitato per il diritto alla salute’ della Val di Non ha raccolto dei campioni, fatti poi analizzare in un laboratorio di Firenze. Ebbene, sono state trovate tracce di pesticidi nello sterco dell’orso e nel favo di ceradi un alveare dal quale, quindi, passa direttamente nel miele che consumiamo. E se non può essere considerato un campione statisticamente rilevante quello che riguarda le analisi fatte in Germania e in Italia su 14 donne in gravidanza, è comunque significativo che nel 100 per cento dei casi siano state trovate tracce di fitofarmaci nelle urine. Al lavoro ha contribuito anche il meteorologo Luca Mercalli (che tiene una rubrica sul nostro mensile FqMillenniuM, ndr), che parla della presenza di sostanze chimiche anche sui ghiacciai dell’arco alpino, ad alta quota. La nutrizionista Renata Alleva ha affrontato la questione degli effetti della presenza di pesticidi sul Dna, parlando delle analisi che lei stessa ha fatto eseguire in Val di Non su una trentina di abitanti tra uomini, donne e bambini.
IL BIOLOGICO: UN SISTEMA IMPERFETTO
Nel docufilm c’è anche un cameo dell’attore e regista Marco Paolini. Ricco di ironia il contributo di Velia Lalli, volto noto di Comedy Central di Sky e del programma Sbandati di Raidue, che prende in giro un certo modo di produrre e consumare biologico. A riguardo si giunge alla conclusione che, nonostante produrre biocosti troppo e ad oggi non rappresenti un sistema perfetto, forse è quella l’unica alternativa all’avvelenamento ‘a norma di legge’. Sulla strada opposta, lo racconta il docufilm, ci sono le contraddizioni dell’agricoltura intensiva. Un esempio è proprio quello della coltura intensiva delle mele golden in Trentino. In Italia molti sono invece i comuni che hanno aderito al progetto europeo ‘Città libere dai pesticidi’, azzerando o riducendo al minimo l’uso dei pesticidi sul loro territorio in favore di alternative sostenibili: Varese, Ragusa, Malles (Bolzano), Occhiobello (Rovigo), Volvera (Torino), Bastida Pancarana (Pavia), Robilante, Morozzo e Barge (tutti in provincia di Cuneo) e Lozzolo (Vercelli).
IL MESSAGGIO
Secondo l’autore del docufilm “l’Italia può e deve fare molto di più, a maggior ragione in un momento nel quale anche la percezione dei consumatori sta cambiando. Siamo tutti più prudenti, soprattutto per i nostri figli”. Eppure, nonostante a livello europeo l’Italia avesse assunto una posizione favorevole alla messa al bando del glifosato, per esempio, tutto è stato frenato da Bruxelles. Gli interessi in ballo sono tanti. “Prima di rimuovere gli ostacoli politici, sia nazionali sia a livello europeo – conclude Tomasi – possiamo partire da noi stessi, prendendo consapevolezza del fatto che ogni volta che scegliamo qualcosa al supermercato è come se votassimo. Decidiamo noi cosa il mercato offrirà domani”.
Pesticidi, siamo alla frutta

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E si ,se le percentuali di presenza co2 nell aere(licenza poetica) continueranno a crescere senza freni e senza frenate ,anzi staccate alla Rossi46,da parte dei magna-magna del G8, ci ritroveremo con buona parte delle terre vicino ai mari,sommerse definitivamente.

Maledettamente vero e se la cosa ,adesso, non vi scompiglia più di tanto,attaccati al vostro smartphone ,mentre vi pappate un grasso&grosso hamburger,scompiglierá i vostri pronipoti ,i quali,vi ricorderanno o malediranno a secondo del grado di intervento che intenderete attuare per fermare o per far fermare questo scempio.

Co2= innalzamento temperatura globale=scioglimento dei Poli=innalzamento dei mari=coste sommerse.

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Che bella equazione ,ne?

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Proprio cosí ,terre sommerse, quindi, dove i piani regolatori non ce la faranno a redimere gli abusi residenziali sulle coste  e dove i governi non ce la faranno,anzi,non vorranno porre rimedio ai continui scempi contro il patrimonio naturale,entrerà in scena,di gran carriera e su un magnifico destriero alato,Mamma Natura in persona e non ad hinterim.

Sistemerá tutto Lei,una volta per tutte.

ps: se avete una casupola sul mare ,non tanto in regola , vendete ora o mai piú.

A parte le battute per cercare di sdrammatizzare ,Meditate ,meditate gente,ma soprattutto boicottate tutte le frenesie della globalizzazione industriale,alimentare, e quant ‘altro ,contro il nostro Pianeta giá allo stremo.

Secondo un nuovo studio realizzato dall’organizzazione americana Climate Central, le emissioni globali di gas serra potrebbero portare a enormi aumenti del livello delle acque, e alla conseguente scomparsa di molte delle più belle coste e città italiane (oltre che, naturalmente, di grandi metropoli mondiali situate sulla riva del mare). Proiettando i dati delle emissioni attuali e ipotizzando che non ci siano interventi di contenimento drastico della CO2 liberata nell’atmosfera dall’attività umana, entro fine secolo la temperatura globale aumenterebbe di 4 gradi centigradi. Un aumento che causerebbe disastri meteo e climatici, ma che attraverso lo scioglimento dei ghiacci provocherebbe anche un innalzamento del livello dei mari, che «mangerebbe» nel giro di uno o due secoli (impossibile prevedere l’evento con maggiore precisione) terre emerse attualmente abitate da 470-760 milioni (a seconda delle simulazioni). Per quanto riguarda l’Italia, si prevede che verrebbero coinvolte 4,7 milioni di persone, ovvero l’8 per cento del totale della popolazione nazionale. Per fare qualche esempio, mezza Napoli andrebbe sott’acqua, così come avverrebbe alla quasi totalità delle città di Pisa e Venezia.

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Italia,anno di grazia 2100

oltre al problema delle terre sommerse,NON dimenticate l effetto PRIMARIO sulla vostra pellaccia causato dal pm10 e polveri sottili.

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imagec é un artista ,del quale so il nome, ma non lo dico. che ha realizzato una stele esposta a Central Park sulla quale ha scolpito i beni indispensabili per l homo sapiens.

ci ha messo,si é vero, anche la nutella.

ora ,dal mio punto di vista, i casi sono i seguenti  :

 

è parente di primo grado della famiglia ferrero

è parente anche di 5^grado della famgla ferrero

è amico dell amico della famiglia ferrero

è il banchiere della famiglia ferrero

è il commercialista della famiglia ferrero

è un industriale indonesiano dell olio di palma

è il solito medico prezzolato che spergiura il contrario di quello che dicono i salutisti bio.

è uno che odia il burro di cacao e non lo metterebbe da nessuna parte

è uno che riempirebbe di zucchero qualsiasi cosa

è il solito produttore pubblicitario al quale fanno gola spot milionari ,ma chissenefrega

 

se volete approfondire nutella ,cliccate qui.

 

È ovvio che potete farvene un baffo o dirmene peste e corna e inocularvi la nutella anche in endovena , ma è la mia opinione e, per adesso,posso ancora esprimerla.

 

ciao

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eddai ci sono anche buone anzi buonissime notizie provenienti da oltreoceano ,patria della monsanto e bigpharma.

il Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti ha messo a punto un imballaggio totalmente ricavato dalle proteine del latte che inizierá a sostituire ,si dice entro 3 anni,gli attuali packaging per alimenti e non in plastica.

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Addirittura l imballaggio sará commestibile,magari non il massimo per l homo sapiens,ma almeno non nocivo o addirittura nutriente per animali e pesci ormai soffocati da tonnellate di plastica abbandonata da eserciti di incivili menefreghisti.

La pellicola fatta con le proteine del latte è anche molto efficace nel bloccare l’ossigeno, garantendo una migliore conservazione dei cibi nella catena della distribuzione e riducendo di conseguenza gli sprechi”. Si calcola infatti che queste pellicole blocchino il contatto dei cibi con l’ossigeno con un’efficacia 500 volte maggiore rispetto a quella della plastica. Risolverebbero inoltre uno dei maggiori problemi legati alle confezioni in plastica, vale a dire l’accumulo di tonnellate di rifiuti non biodegradabili, che occupano le discariche per anni.

Tra le prime applicazioni c’è il confezionamento di cibi in porzioni singole, ha detto Bonnaillie. Un altro vantaggio della plastica derivata dal latte è che può essere applicata come uno spray su cibi meno resistenti al contatto con l’umidità, come i cereali, oppure per conservare in modo ideale la pizza, evitando che il condimento si disperda.

Queste sono notizie che fanno “respirare” un po’, ormai abituati ad oscenitá industriali spremiprofitti e inquinanti al massimo.

speriamo non venga boicottata come tutte le cose pulite,rinnovabili ed alternative ai monster della globalizzazione

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