In questo mondo di sprechi di risorse, di esuberanti ed inesauribili invenzioni( si fa per dire) dedicate quasi esclusivamente a quel terzo del mondo che si puo permettere futilitá e gadgets ben oltre il concetto di necessitá e sopravvivenza ,affiorano ,ogni tanto,illuminanti idee che vanno a regalare letteralmente la vita a quei due terzi o più di persone che vogliono solo vivere o,addirittura,sopravvivere.
Come spesso capita ,sono così semplici che nessuno le nota e nessuno ne sente la necessitá di finanziare o divulgare:Non ci sono profitti!!!
Non è un melafonino da 10mln di pezzi in prima uscita,nemmeno una cancher di macchina da 250 kmh che divora tons di petrol, è solo una piccola invenzione che non rende nada.
Rende l immensitá: la Vita
Per me è e spero anche per altri , è una meravigliosa faccenda degna del più assoluto rispetto,cari ragazzi. Una faccenda che fa felice ,da lassù, il buon Leonardo.

È un architetto italiano, Arturo Vittori,

l’alchimista del nuovo millennio: ha progettato il Warka Water, una struttura in grado di produrre fino a 90 litri d’acqua al giorno.La struttura è alta circa dieci metri, pesa appena 60 chili ed è in grado di raccogliere la rugiada che si forma di notte, producendo fino a 90 litri di acqua al giorno.

Il progetto presenta numerosi aspetti positivi: si basa su un semplice principio naturale (la condensazione dell’aria che produce acqua, possibile sfruttando l’escursione termica giorno/notte, in Africa molto accentuata); costa poco assemblarlo (circa 500 dollari); è facile da assemblare (quattro uomini lo montano in circa 10 giorni); è costruito con materiali ecologici e facilmente reperibili (giunchi e nylon). Allo stesso tempo, però, questa alta accessibilità costituisce un ostacolo, dal momento che non sembrano esserci possibilità di lucro: questo scoraggia possibili investitori (servono circa 150.000 dollari per trasformare il progetto da prototipo a progetto vero). La soluzione è stata affidarsi alla rete, tramite il crowdfunding.

Se il progetto andasse in porto, sarebbe una vera rivoluzione, che potrebbe davvero rendere migliore la vita delle popolazioni locali: permetterebbe alle donne di dedicarsi ad altre attività (mentre attualmente passano circa sei ore al giorno lontane da casa per procurarsi acqua) e garantirebbe una migliore salute ai bambini, riducendo quindi il tasso di abbandono della scuola. Soprattutto, a differenza di molti altri aventi lo stesso scopo, questo progetto è apprezzabile per la facilità di costruzione e funzionamento, che permetterebbe una gestione diretta da parte delle comunità locali, che non dipenderebbero quindi da continui finanziamenti e aiuti esterni: si garantirebbe quindi l’autosufficienza, un valore importante per i paesi in via di sviluppo.

Se volete partecipare e donare quello che volete e potete ,ecco il sito
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