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Posts Tagged ‘PETROLIO’

“Non abbiamo bisogno del petrolio per vivere ma dell’acqua, e l’acqua è un diritto umano, non un privilegio”

CrazyHorse

così uno dei membri della riserva Standing Rock dei nativi americani Lakota. In questi giorni è in corso una grande protesta a cavallo di oltre 200 indiani provenienti da diverse tribù contro la costruzione dell’ oleodotto Bakken pipeline. L’impianto attraverserebbe il fiume Missouri dal Dakota all’Illinois, a pochi chilometri dalle terre tribali e sacre del Nord Dakota. Il progetto, della Dakota Access Pipeline di proprietà della Energy Transfer Partners, prevede un trasporto giornaliero di 450mila barili di greggio attraverso un fiume che per le riserve indiane rappresenta la principale risorsa di acqua potabile. La costruzione è in attesa di una decisione definitiva da parte di un colonnello dell’Army Corps of Engineers, capo del progetto.

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A più riprese è stato chiesto uno studio di impatto ambientale, che al momento non è arrivato. Il portavoce del gruppo di nativi americani ha dichiarato che il gasdotto contaminerebbe le acque del Missouri. Non solo, per l’ennesima volta verrebbero invase terre storiche e sacre per i Sioux, inclusi i luoghi di sepoltura: “Stanno scavando a 500 metri dalla tomba di mio figlio, di mio padre e di mia zia, che ho sepolto solo la settimana scorsa – ha raccontato Ladonna Allard, membro della Standing Rock nation – Io amo la mia terra e, se l’oleodotto andasse in porto, sarebbe finita. Dobbiamo combattere con ogni mezzo per proteggere l’acqua”. E’ previsto per la giornata del 2 aprile un ‘accampamento spirituale’ sul luogo dell’impianto, e le proteste continueranno a oltranza.

IL petrolio e le energie fossili,sono la distruzione di ambiente,culture,tradizioni e popoli.

 

PS: il 17 aprile VOTA SI: STOP TRIVELLE IN ADRIATICO.SALVA LE COSTE ITALIANE DALLA ARROGANZA E DAL PROFITTO

 

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Sempre e solo nel suo maledetto nome:PETROLIO,OIL,BRENT, si autorizzano attivita’ a dir poco terroristiche. Non bastavano invasive trivellazioni terrestri ,adesso si stanno moltiplicando attivita’ di ricerca marine.

Quanti di noi rimangono annichiliti davanti ad immagini di megattere,delfini,squali, e altre specie ,spiaggiate per perdita di orientamento.? Quanti si chiedono il perche’ di questi massacri? Non bastassero i criminali delle baleniere asiatiche,non bastassero le emissioni sonore e test militari in acqua, non bastasse l inquinamento esagerato dei mari che ha portato alcuni ricercatori a definire certi oceani clinicamente morti, adesso ,imperturbabile,ossessiva ed appoggiata da bramosi governi assetati dell oro nero, arriva questa terribile e distruttiva metodologia di ispezione: AIRGUN

 

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L’airgun è una tecnica di ispezione dei fondali marini, per capire cosa contiene il sottosuolo. Praticamente ci sono degli spari fortissimi e continui, ogni 5 o dieci minuti, di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo. Spesso, però, questi spari sono dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito. Questo è molto grave perché molte specie ittiche dipendono dal senso dell’udito per orientarsi, per accoppiarsi e per trovare cibo.

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In mare sono impiegati nel campo della prospezione geosismica finalizzata alla ricerca di idrocarburi, in quanto affidabili ed in grado di determinare l’andamento strutturale e stratigrafico di un’intera serie sedimentaria.
Si basano su fenomeni di riflessione e rifrazione delle onde elastiche generate da una sorgente artificiale, la cui velocità di propagazione dipende dal tipo di roccia, ed è variabile tra 1.500 m/s e 7.000 m/s. Una sorgente artificiale dà luogo ad un’onda d’urto che si propaga nel sottosuolo;quando incontra una superficie di discontinuità, ossia di separazione tra due strati elasticamente diversi, cioè a diversa impedenza acustica, l’onda, a seconda dell’angolo di incidenza con tale superficie, può riflettersi totalmente verso l’alto o può in parte penetrare nel mezzo sottostante, rifrangendosi, e in parte riflettersi verso l’alto.
A seconda di quale tipo di onde si voglia analizzare si avranno metodi di sismica, a riflessione o a rifrazione, che differiscono nella diversa disposizione dei recettori superficiali rispetto alla sorgente sismica di emissione. Esistono molte tipologie di sorgenti, tra cui quella ad aria compressa: l’air-gun risulta essere la più utilizzata.
Questa sorgente di energia viene utilizzata in quasi tutti i rilievi sismici marini, in quanto la quasi totalità della sua energia è compresa nella banda delle frequenze sismiche, per la sua affidabilità e versatilità nella scelta del segnale generato.
Nelle indagini geosismiche vengono generate meccanicamente onde a bassa energia da fonte sonora e direzionate verso il fondale. Una parte di questa energia viene riflessa verso la superficie in maniera diversa a seconda delle costituzione dei differenti strati sedimentari di roccia sotto la superficie terreste. L’onda riflessa viene catturata da un ricevitore, idrofono, che trasmette ad un misuratore a bordo il quale registra accuratamente le caratteristiche dell’onda e il tempo peso dall’onda per attraversare diversi strati della crosta terrestre e tornare in superficie. Queste registrazioni vengono analizzate, trasformate in immagini e danno come output un’immagine della costituzione e della natura dello strati sotto la superficie della crosta L’air-gun è un dispositivo composto di due camere, una superiore di caricamento e una inferiore di scarico, sigillate da un doppio pistone ad albero. L’aria compressa, fornita dai compressori alloggiati sulla nave ad oltre 140 atmosfere, giunge direttamente alla camera superiore e si distribuisce in quella inferiore attraverso il pistone cavo; quando la pressione nelle camere è quella desiderata, un solenoide comandato elettricamente si attiva e genera un campo magnetico tale da sollevare il pistone dando libero sfogo all’aria, attraverso dei fori praticati nell’involucro metallico. Un ciclo di riempimento e svuotamento dura circa 10-15 secondi, mentre l’impulso dura un tempo brevissimo, circa 2 millisecondi. All’onda elastica primaria si sommano delle onde secondarie causate dall’effetto bolla: l’aria emessa forma una bolla che si dirige verso la superficie, aumentando di volume fino a scoppiare quando la sua pressione eguaglia quella idrostatica, e generando una perturbazione acustica.

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Gli air-gun vengono disposti sempre in batteria, dalla geometria variabile a seconda del tipo di onda che si vuole generare: una buona batteria è in grado di direzionare l’onda elastica verso l’obiettivo prescelto e di attenuare gli effetti delle onde secondarie, facendo in modo che queste si trovino in opposizione di fase e si annullino a vicenda. Le batterie in genere sono composte da decine di air-gun disposti su due file, ad una profondità tra i 5-10 m. A ridosso dell’air-gun si possono misurare picchi di pressione dell’ordine di 230dB: (è interessante notare come il rumore di fondo in mare aperto oscilli tra 74-100 dB, mentre quello prodotto da navi porta-container a 20 nodi di velocità è tra 190-200 dB).
Le onde generate hanno un rapido decadimento spaziale, l’energia diminuisce con il quadrato della distanza. A livello del fondo marino si produce una riflessione e una vibrazione. Detto questo, si sottolinea che i rumori di origine antropica possono avere effetti sulla vita degli organismi marini acquatici; le specie interessate non sono solo i mammiferi marini, soggetti comunque maggiormente sensibili, ma anche pesci, tartarughe marine e invertebrati marini.

Le informazioni sugli effetti delle onde acustiche sulla vita acquatica sono varie e complesse: tali effetti infatti dipendono dal tipo di fonte acustica utilizzata, dalla fisiologia e struttura anatomica delle specie e dal loro habitat. In bibliografia vengono riportati alcuni dei potenziali effetti legati ad esposizioni prolungate nel tempo a suoni generati dalle emissioni acustiche: cambiamenti nel comportamento, elevato livello di stress, indebolimento del sistema immunitario, allontanamento dall’habitat, temporanea o permanente perdita dell’udito, morte o danneggiamento delle larve in pesci ed invertebrati marini. Nel caso delle perturbazioni acustiche generate dagli air-gun, alcuni studi riportano una diminuzione delle catture di pesci anche dopo alcuni giorni dal termine delle indagini. Gli studi del The Norwegian Institute of Marine Research hanno messo in evidenza una diminuzione delle catture di pescato fino al 50% in un’area distante fino a 2000 m2 dalla sorgente durante l’utilizzo di air-gun. È stata anche dimostrata una diminuzione della disponibilità di uova di pesce probabilmente causata della prolungata esposizione di specie ittiche a suoni a bassa frequenza.
Alcuni studi condotti dal Canadian Department of Fisheries hanno dimostrato inoltre che l’esposizione ad air-gun può provocare danni a lungo termine anche in invertebrati marini, come nei granchi della specie Chionoecetes opilio, per i quali sono stati osservati danni ai tessuti (emorragie) e agli organi riproduttivi, causando una diminuzione del successo riproduttivo e della produzione di uova. È stata verificata inoltre la correlazione tra l’esplosione da suoni di elevata potenza generati durante indagini geosismiche condotte nel 2001 e nel 2003 (Repsol – Spanish oil company) in cui erano impiegati air-gun e lo spiaggiamento di calamari giganti sulle coste spagnole nei quali sono stati osservati danni ad organi interni. Inoltre sono noti episodi in cui i pescatori locali hanno riportato la presenza di pesci morti visti galleggiare in superficie nella zona dove era stata compiuta l’indagine geosismica.
Anche nelle tartarughe marine sono stati osservati cambiamenti comportamentali, tendenza ad allontanarsi dal sito oggetto delle indagini geosismiche e danni temporanei o permanenti all’apparato uditivo. Pur non essendo mai stato documentato alcun caso di morte, gli studi relativi agli effetti dei suoni a bassa e media frequenza sulle tartarughe marine sono ancora molto pochi. È noto infine come l’esposizione al rumore possa produrre un’ampia gamma di effetti sui mammiferi marini, ed in particolare sui cetacei. Essendo l’udito molto sviluppato in questi animali, anche un suono di bassa intensità apparentemente percepito senza produrre alcun effetto direttamente osservabile potrebbe essere correlato a significative modifiche di tipo comportamentale.

Più noto è ciò che si verifica aumentando l’intensità dei suoni prodotti. In questi casi il livello di disturbo di questi animali è in genere maggiore e questo può tradursi nell’allontanamento dal sito dell’indagine, effetto molto negativo se si tratta di un sito di particolare interesse per la specie (per es. di alimentazione e/o riproduzione) o può indurre modifiche comportamentali che ne alterano significativamente l’utilizzo dell’habitat come ad esempio l’alterazione dei suoi comportamenti abituali (ad es. variazione del tempo speso in superficie, variazione del pattern respiratorio e del comportamento in immersione) indotta dai suoi tentativi di evitare la sorgente di suono allontanandosi da essa o dalla zona a più alta intensità acustica. È stato per esempio osservato che in presenza di air-gun attivi i cetacei, se presenti ad una distanza tra i 2 e i 30 km dalla sorgente, sono indotti all’allontanamento. Se gli animali non riescono a evitare la fonte di rumore e si trovano ad essere esposti a emissioni acustiche, possono prodursi effetti negativi che vanno da disagio e stress fino al danno acustico vero e proprio, con perdita di sensibilità uditiva che può manifestarsi come temporanea o permanente. L’esposizione a rumori molto forti, come le esposizioni a breve distanza da batterie di air-gun, possono produrre anche danni fisiologici (emorragie) ad altri apparati, oltre a quelli uditivi, fino a provocare effetti letali.

grazie ,homo sapiens

anche il nostro governo ha autorizzato ricerche nel mar Adriatico,leggi qui

ecco alcuni risultati nostrani

Capodogli: carcasse tirate a riva , si tratta di tre femmine

Tirati a riva nella notte i tre capodogli morti che facevano parte di un branco di sette arenatosi ieri mattina sulla spiaggia di Punta Penna a Vasto, nella Riserva naturale di Punta Aderci, 13 settembre 2014. Con delle pale meccaniche sono stati prelevati e adagiati sulla sabbia. Si tratta di tre femmine; una aveva raggiunto la maturità sessuale. Le loro lunghezze vanno dai 7 metri e trenta centimetri agli 8 metri e 90 centimetri. Dei quattro cetacei sopravvissuti, che si sono diretti a Nord, al momento non si hanno notizie.

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costa rica

Il Costarica, gia’ entusiasmante per aver abolito l’esercito( dal 1949!!!!) , da quest anno ha abolito qualsiasi fonte di energia fossile,

100% RINNOVABILE

Il Paese sudamericano ha raggiunto il traguardo di generare tutta la sua energia da fonti rinnovabili, combinando idroelettrico e geotermico per 75 giorni di fila. Lo ha dichiarato il Costa Rican Electricity Institute. Grazie alle abbondanti piogge, quattro dei principali impianti idroelettrici del Paese hanno dato energia al Costa Rica senza necessità dell’apporto di fonti derivate dagli idrocarburi. Lo confermerebbero i dati del sistema elettrico nazionale, che da gennaio hanno notato questa tendenza che ancora non si è esaurita.
Il Paese detiene già un record eccezionale sulla produzione di energia elettrica efficiente ed economica: è il secondo in America Latina, in grado di fornire un tasso di copertura del 99.4 per cento delle famiglie, riuscendo a praticare alcuni dei prezzi più bassi di tutta la regione.
Secondo il Transnational Institute (TNI), 250kWh sarebbero sufficienti per soddisfare le esigenze mensili delle famiglie costaricane con un reddito basso e medio, ad un costo che varrebbe circa il 7 per cento del salario minimo. Il record sulle energie rinnovabili è altrettanto significativo. Il Paese ha generato fino all’80 per cento della sua elettricità da impianti idroelettrici lo scorso anno. Purtroppo, le recenti siccità hanno portato la nazione a fare ricorso a sistemi di back-up a gasolio. Nel 2010, inoltre, i dati hanno rilevato che circa il 13 per cento dell’energia in Costa Rica è stata generata da impianti geotermici”

Leggendo queste cose viene da indignarsi seriamente sulla miopia, guidata da corruzione infinita, dei nostri politicanti da strapazzo.

Con tutto il sole ,il vento e l acqua che abbiamo,potremmo illuminarci 24 ore su 24.

Forse ha ragione la Merkel quando disse :” Italia,Grande Paese ,gestito da pagliacci”

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RAINBOW WARRIOR DI GREENPEACE ,per la prima volta nel Mediterraneo,controlla la Piattaforma Edison al largo delle spiagge abruzzesi. Il campo petrolifero di Rospo Mare si trova nell’offshore Adriatico di fronte alla costa abruzzese, a circa 20 km a est della città di Vasto. Il campo è costituito da tre piattaforme petrolifere e una nave di stoccaggio. (Una piattaforma, quella che si trova più a nord, è compresa nella Regione Abruzzo mentre le altre due piattaforme e la nave di stoccaggio, l’Alba Marina, sono comprese nel territorio della Regione Molise). Il Campo Rospo Mare è in produzione dal 1982 e ha estratto sino a oggi 92 milioni di barili di olio.

NON È UN PAESE PER FOSSILI

Renzi vuole trivellare i nostri mari e puntare sull’energia inquinante. Noi stiamo con chi ogni giorno paga le conseguenze delle fonti fossili. Tu?


Multinazionali energetiche e governi ci raccontano che carbone, petrolio, gas e nucleare sono necessari e sicuri, ma la verità è una sola: provocano guerre, inquinamento, malattie e una moltitudine di costi per i cittadini. Basta, è giunto il momento di voltare le spalle alle fonti fossili! Come cittadini è nostro diritto e dovere chiedere per l’Italia e l’Europa un futuro pulito e sicuro. Esistono energie che sono rinnovabili, efficienti, accessibili a tutti e senza effetti collaterali per l’uomo e l’ambiente.

Facciamo capire ai politici e alle aziende che non possono giocare con il nostro futuro e che l’energia verde è l’unica che vogliamo.

Firma ora, chiedi all’Europa di scegliere la strada dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica.

firma la Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili

Un disastro ambientale nel Mediterraneo avrebbe conseguenze DRAMMATICHE

VOGLIAMO RISCHIARE CHE SUCCEDA QUESTO ANCHE NEL NOSTRO MARE?

VOGLIAMO RISCHIARE CHE SUCCEDA QUESTO ANCHE NEL NOSTRO MARE?

 

IN ITALIA PER LA PRIMA VOLTA LA MERAVIGLIOSA RAINBOW WARRIOR

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CI abbiamo giocato,ci giocano i nostri bimbi e nipotini, per questo bisogna fare pressione a Lego per rompere il rapporto con Shell e le sue campagne nel mare Artico,ai suoi disastri ecologici passati quasi inosservati.

LEGO, COME RICOSTRUIRAI CIÒ CHE SHELL DISTRUGGE?

SHELL USA LEGO PER RIPULIRE IL SUO MARCHIO DALLE TRIVELLE IN ARTICO. CHIEDI A LEGO DI CHIUDERE CON SHELL

Guarda questo bellissimo e profondo video e firma la petizione di SAVE THE ARTIC

 

 

FIRMA LA PETIZIONE

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