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Berky (Berckeley) 4.12.2003 – 31.10.2018

 

Occhi stanchi scavano solchi profondi

aratro che stravolge la terra più dura

 

Sono li.

 

Anche se ti giri li senti duri sulla nuca come sole d agosto

ti seguono,ovunque e comunque.

 

Berky cara, li conosco bene ormai e non posso farne a meno

Chi è quel tanghero che sa resistere a un sentimento vero?

 

Insieme attraverso una vita intera di piccoli minuti

infiniti e assorti

 

Passi su passi d’altri, irriconoscibili ai molti

eppur son li, anche adesso che cammino sul solito sentiero

li sento come risacca sotto piedi nudi o il camminare su ricci l’ autunno

impetuosi calpestano l anima

 

Vorrei dimenticare ieri sera e i tuoi occhi fissi nei miei

quante cose vorrei in un semplice minuto

 

Fremo, in una emozione non nuova

rivedo gli occhi di mio padre in quella notte

 

Sento, gelido, l’ identico soffio

ultima vita che scivola verso me.

 

Sono li e lo sono stato allora

enome fortuna,forse un merito, che ti ferma dal baratro della disperazione

non un sospiro ma regalo di amore puro

 

vivi! gridano quegli occhi stanchi

vivi! gridano gli occhi della piccola Bea che mi è accanto ora.

 

un uomo, un cane, forse,però

cosa volete raccontarmi?

chi non sa amare alla follia crea questa differenza

 

Ciao piccola bimba.

 

 

 

 

 

 

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Oscar affascina il personale medico dell’ospedale Steere House di Providence negli Stati Uniti. Ha un bel mantello soffice di colore grigio-bianco, le sue zampine sono candide e vellutate. Ciononostante il bel micione crea inquietudine tra i pazienti nella casa di cura: già perchè l’animale sembra che riesca a presentire la morte dei malati. Il fenomeno è stato descritto anche dalla rivista medica New England Journal of Medicine. «Il gatto riesce sempre ad apparire nel luogo qualche ora prima che il paziente muoia».
MORTE
Il felino di due anni è stato allevato quando era ancora un cucciolo, è cresciuto nel reparto per demenza del centro di cura e riabilitazione «Steer House Nursing and Rehabilitation Center» nello stato di Rhode Island. Qua vengono assistiti pazienti malati di Alzheimer, Parkinson e altre malattie degenerative. Già all’età di 6 mesi il micio ha iniziato il suo personalissimo lavoro. Il personale medico si è accorto che il gatto era solito fare un giro quotidiano nei corridoi e nelle stanze dei ricoverati, esattamente come dottori e infermiere. Controllava spesso i residenti della casa, li annusava, li osservava e si metteva vicino alle persone, la cui morte avveniva di solito nel giro di poche ore. In 25 casi la «previsione» è risultata giusta. Quando il gatto si trova nella stanza di un ricoverato, il personale dell’ospedale ormai passa ad avvertire i congiunti. Perchè questo significa, nella regola, che il malato ha solo qualche ora di vita.
CONFORTO
«Non fa mai errori. Proprio come un sensitivo sembra che riesca a capire quando un paziente è vicino a morire», spiega il dottor David Dosa al New England Journal of Medicine. Dosa è un medico specialista di geriatria e professore presso l’Università di Brown a Providence. «Molti parenti trovano conforto in questo – prosegue Dosa -. Sono contenti se il micio tiene compagnia ai propri cari». E aggiunge: «Sembra che Oscar prenda molto sul serio il suo lavoro. Anche perchè di solito si tiene a distanza dalla gente. La sua non è una razza che si lega molto alle persone».
CAPACITA’
«E’ vero che il gatto riesce ad avvertire la morte meglio delle persone che lavorano in questa struttura – dice Joan Teno della Brown-University, medico curante e esperta nella terapia di malati terminali – ma non penso che questo sia un gatto sensitivo. Credo, invece, che ci sia probabilmente una spiegazione biochimica». Durante una visita ad una paziente, la dottoressa Teno, si è accorta che la donna non mangiava più, aveva problemi di respirazione e le sue gambe erano di un colore bluastro – sintomi che spesso indicano una morte imminente. Oscar in quel caso non è restato nella stanza. «Pensavo che questa volta si fosse sbagliato finchè più tardi – erano oramai passate dieci ore – è apparso, è rimasto per due ore vicino al letto della paziente, dopodichè è deceduta». Un giorno il gatto prodigio è salito sul letto di un’anziana paziente della stanza numero 313. La sua presenza ha allertato il personale della casa di cura. E quando il nipote della paziente ha chiesto il perchè della presenza del gatto, sua madre gli ha spiegato: «È qui per aiutare la nonna ad arrivare in cielo». La paziente è morta dopo mezz’ora.
MEDAGLIA
«La maggioranza delle persone che si trova nell’ospedale è così malata da non rendersi nemmeno conto quando arriva il gatto», riferiscono i medici. Non sanno quindi che li aspetta probabilmente una morte in meno di quattro ore. Finora non è stata trovata nessuna spiegazione all’insolita capacità del felino. «Sono cose difficili da studiare. Penso che probabilmente i cani e i gatti possano percepire cose che noi non riusciamo a sentire», ha detto Thomas Graves, esperto di felini e coordinatore del College dell’Università dell’Illinois. Nei giorni scorsi a Oscar è stata pubblicamente assegnata una piccola medaglietta per la sua «compassionevole assistenza ai ricoverati».

 

 

ps: gia’ ci sono schiere di detrattori,quelli ci sono sempre in ogni caso,che spergiurano contro. Ma lasciate perdere e una volta tanto lasciatevi prendere dalla semplicita’ poetica di un sogno: Oscar,il Caronte Buono,che traghetta ed accompagna le anime al loro destino, silenziosamente e con dolcezza, senza “batter col remo qualunque s’adagia”

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