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Archive for novembre 2022

Lo dico spesso , noi umani siamo leggermente impuri nei sentimenti. Spesso , dopo il dolore, tendiamo a farci lenire dal tempo e continuare , così è la nostra vita . Un animale non riuscirebbe a farlo, conviverebbe con il suo enorme dolore . SI, si potrà affezionare ad altri, ma l’enorme ferita della scomparsa o peggio dell’abbandono del suo amico umano scaverà una traccia molto invadente nel proprio cuore, a volte insanabile. Ho avuto sempre la “fortuna” di accompagnare i miei amici animali sul ponte , però il pensiero di lasciarli soli è costantemente dentro me e non va via .

.

Vorrei morire dopo di te

Cara dolce amica

Compagna inossidabile come il miglior acciaio

Accanto nella gioia e cattiva sorte

Sempre

Non serve il verbo per capirlo

Vedo quei cristalli luccicanti sui tuoi iridi

Non si spengono

Vivida luce, onesta e profonda

Un calore dell’anima tutta

Mi osservi quando non lo noto

Ti percepisco sulla mia nuca distratta da fastidì

Corre quel soffio di amore raro

Le vene gorgogliano di intenso e profumato ardore

Ogni cosa diventa superflua

Assopisci il mio grigiore

Illumini la mia gioia

E non chiedi proprio nulla

Solo quel stare accanto cercando una carezza

Vorrei davvero non privarti della mia vita

Non lo meriti e non è giusto

Si può carpire un fiore ?

Si può allontanare un profondo sentimento?

Io sono te e tu sei me

Su passi nuovi e anche antichi

Con lo sguardo alto che osserva albe e tramonti

Sospiro dentro i tuoi sospiri

Che stupidi coloro i quali ci tengono proprio stupidi

Loro, non hanno ben capito il senso e l’ardire dell’amore vero.

Muoio dentro il tuo ultimo sospiro

Muoio nella suprema intensità che mi hai regalato

Mi guardi ,con quegli occhi stanchi , forse malati

Capisco la semplicità che mi hai donato

Nel dolore c è quella gioia di vedermi ancora un prezioso attimo

Ce la farò, morirò nel tuo ricordo, ma ce la farò

Sono più forte di te o forse fingo

Quel che so è che non sarebbe tale per te

Quel destino che potrebbe separarti da me

Correrebbe dentro il tuo cuore

Scompigliando il tuo manto lucido

Spegnendo quello sguardo che ho tanto amato.

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Finché

Finché il fiato ci assisterà andremo

Finché le gambe ci sorreggeranno andremo

Finché dentro noi, una scintilla, la accenderemo

Non importa dove, come e quando

Il nostro istinto darà luce

Nel buio della notte o nell’abbaglio dell’amico sole

Andremo , incontro agli alberi,all erba e al canto degli uccelli

Semplicemente, come un passero che reca cibo al nido

Come cucciolo appresso il sentore di una Mamma

Avvolti da sospiri portati da quel vento mattutino

Quella brezza che poi si spenge

Ma lascia solidi ricordi a chi li ha saputi cogliere

Frutti di vita ,di amore e di fatiche

Donati , mai prezzati per acida rivalsa

Andremo, quasi allo stremo delle forze

Perché sarà importante farlo

Per noi stessi e per altri l’insegnare

Finché il fiato ci assisterà andremo

Poi, seduti su una sedia all’ombra di un caro albero

Un po’ dimenticati come quell ultima fascina

Ammaliati sempre dal nostro semplice prezioso dono

Lo stesso sogneremo

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Ode alla moka

Ma cosa ne sanno loro?

Cosa ne sanno all’ estero della magia di una moka?

Loro, con i loro beveroni da cavallo: ettolitri di acqua con quella polvere liofilizzata.

Ma chi ha dato loro l’ardire di chiamarlo caffè?

Cosa ne sanno del piacere di macinarlo, prepararlo , con quella moka che ha visto intere mattinate di vita ed è ancora lì a darti il buon giorno e la buona digestione.

Per non parlare della musica che proviene quando il caffè sobbalza bollente come lava . Puoi avere mille e mille cose in testa ma il tuo essere viene rapito da quel suono armonico che è il preludio a quel magico aroma che si insinua in casa .

Cosa ne sanno quelli che premono un pulsante in quelle caffettiere di cristallo zeppe di “intruglio” ? Ma anche quella capsula-mania che spazia in giro, tutte figlie della fretta che non ti lascia nemmeno partorire anche quei cinque minuti di attesa di una moka.

Adoro la moka , ne ho tenuta una anche senza manico che si era rotto, mi scottavo a volte, ma chissenefrega, mi scocciava proprio lasciare quell “oggetto” che mi aveva accompagnato da sempre.

Ne ho una anche in macchina con il suo necessaire, nel bagagliaio , pronta ad ogni evenienza nel suo zainetto da portare ovunque.

Chi non riesce ad aspettare quei magici minuti di una moka ha paura del tempo , quando è il tempo che dovrebbe aver paura di te.

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