Mi immagino, a volte , di camminare in una vita di Anime andate : Anime care , sia esseri che animali.
È un sentiero che serpeggia tra rododendri di montagna , per poi scendere ad accarezzare ortensie rigogliose.
C è un aria di festa, la preannunciano cardellini a frotte, giustamente liberi dall egoismo umano che li vuole dentro gabbie atroci.
Cammino e respiro profumi di infanzia , di quel mondo meno esasperato e stuprato da continue rincorse economiche, a volte scellerate. Percepisco il sussurro delle piante che raccontano generazioni intere passate sotto i loro maestosi rami . Sono scalzo , sento i germogli bussare sotto i piedi e vorrei proprio volare per non deturparli. I fiori , qui, sono immortali , nessuna mano mai li coglierà , rispetto per loro e per i giusti occhi di Monet e di Renoir.
È un sentiero con continue anse e promontori che sussurrano amore verso acque intonse di un azzurro che irradia gioia .
I primi che arrivano sono i miei cani , di corsa e con le orecchie che svolazzano . Hanno gli occhi così spalancati che ci cado letteralmente dentro :Non ho mai spesso di pensare a loro e lo sanno bene.
Ed ecco che mi appaiono i miei genitori , con lo stesso sorriso di quando nacqui. Non riusciamo a parlare , anche non possiamo accarezzarci; per quello son felice di aver ricevuto e donato loro tante carezze in vita.
È concesso solo far parlare l’anima tramite la luce degli occhi : i nostri luccicano proprio .
Così risplendono quelli di Nonna e Nonno e quelli di un caro amico, forse l’unico vero avuto.
Lontano , molto lontano, facce tristi di persone che mi hanno causato del male., non necessariamente materiale.
Vorrei incontrare anche queste ultime per raccogliere o offrire quel perdono sempre quasi negato: non mi è concesso, forse c è ancora da aspettare, non siamo ancora pronti .
Tutto finisce quando l’alba reclama spazio, apro gli occhi un po’ a malincuore e vedo la mia vita reale corrermi addosso .
Alla fine il pensiero è sempre quello: ragazzo, cerca il bene e la semplicità di vita , non si può rinunciare a quegli occhi e a quei sorrisi.
(tc2022)