La Terra è la nostra vita, letteralmente parlando.
Vive, pulsa, regala vita e cibo , per noi e per tutti i suoi figli. Non c è come rispettarla per farla risplendere nelle sue offerte.
Chi ha primavere antiche sul groppone sa benissimo della sua importanza.Intere generazioni hanno tirato avanti anche nei momenti più bui: “ in temp de guera gh’è minga cumè la tera”: Mio nonno me lo ripeteva come una filastrocca.
Non c’è malvagità umana peggiore che l’usurpazione, lo sfruttamento intensivo, per turpi motivi di lucro. Si assiste sempre più a sfaceli per creare pseudo strutture abitative o “sportive”, molto spesso abbandonate dopo la mediatica manifestazione, non ultimo quei paladini del rock che pretendono di usarla a proprio piacimento con blasfemia, travestendosi in panni ecologici di facciata. È inutile affermare che dopo il trambusto, sia invasivo che acustico , tutto viene riportato “meglio di prima” . Meglio di prima non esiste proprio, per ricomporre anche il più semplice ecosistema ci vogliono anni: anche il più piccolo uccello, insetto , arbusto, ha il suo ciclo di vita, habitat e bisogna rispettatelo, per quelle cose vi sono stadi e strutture.
È la stessa storia di quelli che abbattono gli alberi per far spazio ad oscenità varie e poi asseriscono” no però ne ripiantiamo altri”: intanto avete raso al suolo decenni di vita.
Siamo da un po’ al punto di non ritorno e la Terra non riesce più a riprodurre il fabbisogno : un vero dramma.
Siamo Terra anche tutti noi e tutti ritorneremo a Lei , siamo polvere che il vento disperderà, siamo solo dei microbi che hanno passato un infinitesimale momento della sua esistenza; la Terra ha cavalcato i secoli , alcuni alberi hanno visto la storia sotto le loro fronde, cullato pensieri e trattati: chi siamo noi per cancellare ciò?
Piccoli esseri che pretendono di dominare l’eternità; non ci riusciremo affatto, dovremmo solo che ripararci in qualche modo dalla sua collera naturale . L’unico modo per evitare tutto ciò è ricominciare a rispettare questa nostra grande Madre.