Intanto che a Parigi i “Grandi” chiacchierano sul clima ,tra una portata e l’altra, facendo proclami da campagna elettorale ,prontamente smentiti dai fatti e non dalle pugnette. Il Riscaldamento globale sta massacrando tutto, dall uomo al filo d erba e ,questi rinviano,posticipano,quasi da sentirsi tutti Highlanders immortali. Come se dal 2050,come dicono loro,via le emissioni e tutto torna come prima con un colpo di spugna.Ma neanche MastroLindo riuscirebbe.
Intanto che tirano di briscola con barbera annesso ,Noi, facciamo i fatti
L’Italia ha vinto gli EUROPEI. Ha perso quelli di calcio( ben piu’ importanti dell inquinamento a furor di popolo) ma ha vinto quelli sulla Salute.
Che gioa,cazzo!!!
L’Italia è il Paese dell’Unione europea che segna il record del numero di morti prematuri rispetto alla normale aspettativa di vita per l’inquinamento dell’aria. La stima arriva dal rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea): il Belpease nel 2012 ha registrato 84.400 decessi di questo tipo, su un totale di 491mila a livello Ue.
I killer. Tre i ‘killer’ sotto accusa per questo triste primato. Le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, quello nei bassi strati dell’atmosfera (O3), a cui lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia. Il bilancio più grave se lo aggiudicano le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell’Ue a 28 e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei considerati dallo studio. L’impatto stimato dell’esposizione al biossido di azoto e all’ozono invece è di circa 72mila e 16mila vittime precoci nei 28 Paesi Ue e di 75mila e 17mila per 40 Paesi europei.
Pianura Padana più colpita. L’area più colpita in Italia dal problema delle micro polveri si conferma quella della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino, che oltrepassano il limite fissato a livello Ue di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d’aria, sfiorata invece da Venezia.
Considerando poi la soglia ben più bassa raccomandata dall’Oms di 10 microgrammi per metro cubo, il quadro italiano peggiora sensibilmente, a partire da altre grandi città come Roma, Firenze, Napoli, Bologna, arrivando fino a Cagliari.
La classifica dei capoluoghi più inquinati. “Con 110 giorni di superamento del limite” Frosinone guida “la speciale classifica” di Legambiente pubblicata il 31 gennaio 2015 sui capolouoghi più inquinati da PM10 nel 2014. “Al secondo posto Alessandria (86), seguita da Benevento, Vicenza e Torino con 77 giorni. Lodi e Cremona (71), Avellino (69), Milano (68), Venezia e Asti (66). Compaiono nella classifica dei capoluoghi fuorilegge anche altre grandi città come Palermo (65), Napoli (40), e Cagliari (36). È interessante notare anche di quante volte i superamenti sono oltre la soglia consentita dei 35 giorni l’anno: Frosinone supera il limite di tre volte, Alessandria di due volte e mezza, Benevento Vicenza Torino Lodi e Cremona sono oltre il doppio dei giorni consentiti, mentre Avellino Milano Venezia e Asti non lo doppiano per poco”.
Ma alla gente questo non interessa.
Se non c’è di mezzo un pallone, frega un cazzo qua!
Onore a te!
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