Una maestosa Aquila Reale di 2 o 3 anni è stata assassinata a Spoleto. Le hanno sparato a bruciapelo a non più di 20 metri nel giorno di pre-apertura della caccia.Sparato tanto per maledetto piacere e poi ,come al solito, sparire nell’anonimato meschino di gente senza palle e con occlusioni cerebrali persistenti.
Non ci sono scuse , ne abbagli.
Il maestoso e regale volo di un aquila si nota a km e non da pochi metri. E’ evidente che l’immondo gesto sia voluto e determinato. Forse per avere uno squallido trofeo in casa, forse per vantarsi al bar tragugiando bicchieri di rosso.
Questo è un gesto che non vale sanzioni,denunce,ritiri porto d’armi. Questo merita carcere per direttissima, ma, come al solito nel nostro Belpaese , tutto si risolverà con un indultino,o una prescrizione(se li prendono).Fosse per me,sarei per il ripristino di soluzioni medioevali per questi crimini,che so, la gogna in piazza per qualche mese,oppure appeso in una gabbia a qualche merlo di un bastione, tanto per riflettere, magari con qualche cagatina di uccello che ci cade sopra ogni tanto.
Non succederà niente,perchè sebbene siano 700.000 circa(quelli uficiali), i cacciatori in Italia,contano come 7.000.000. Sono intoccabili.
Molti dicono di non generalizzare,di non fare di tutta l’erba un fascio:non sono tutti così.
Potrebbe essere,ma sarebbero davvero pochissimi.
COSI’POCHI COME LO SONO LE AQUILE REALI.
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