Tra non molto, zone della terra assomiglieranno sempre piu’ ad altre. Le zone desertiche sono destinate a svilupparsi, e territori,Italia compresa, cambieranno nel tempo le loro naturali attitudini climatiche. Cio’ comporterà una trasformazione radicale del processo vegetale ed animale e, soprattutto , la gestione e produzione di coltivazioni alimentari. In pratica, le nostre abitudini, alimentari ,ambientali, potranno radicalmente cambiare per seguire il nuovo “passo” dettato da una natura malata . La siccità uccide, la siccità crea emigrazioni in massa , noi italiani ed europei ne sappiamo già qualcosa
E di cio’ dovremmo solo ringraziare l’HOMO SAPIENS attuale che sviluppa strategie basate sul benessere presente e del futuro di intere generazioni se ne puo’ fregar di meno, i dati incalcolabili di emissioni di Cina,Usa,Russia etc etc sono sempre li ,quasi intoccabili e sono destinati solo a salire.
Le escursioni climatiche alle latitudini temperate che affliggono il pianeta ormai da oltre in decennio sono, secondo un recente studio della Nasa, dovute all’azione umana e in particolare al riscaldamento globale dovuto alle emissioni di CO2.
La terribile siccità di quest’anno negli Stati Uniti, che sta mettendo in ginocchio la “Corn Belt”, la cintura di grano che rifornisce i granai di mezzo mondo e che quest’anno subirà tremendi danni, è solo l’ultimo di una serie di eventi catastrofici che imperversano in lungo e in largo sulla Terra.
La ricerca, dovuta al “padrino del riscaldamento globale”, afferma che la probabilità di avere temperature estreme nel periodo tra il 1950 e il 1980 era di una su 300. Ora, le probabilità di eventi come le ondate di calore hanno una probabilità di una su 10, secondo lo scienziato della NASA James Hansen.
Hansen dice che statisticamente quello che sta succedendo non è casuale o normale, ma è chiaramente un fenomeno dovuto al cambiamento climatico.
“Questa non è una teoria scientifica. Quello che stiamo vivendo è un fatto scientifico”, ha detto Hansen in un’intervista all’Associated Press.
Hansen è uno scienziato del NASA Goddard Institute for Space Studies di New York e professore alla Columbia University. Ma è anche un attivista a volte molto provocatorio, che ha invocato un intervento del governo americano per ridurre i gas a effetto serra per anni. Il suo studio è stato pubblicato on-line sabato scorso nei Proceedings della National Academy of Science.
Lo studio di Hansen – sulla base delle statistiche e non con modelli climatici al computer – afferma che le tre ondate di calore che si sono verificate dal 2003 ad oggi sono dovute al riscaldamento globale:
1. La terribile siccità negli Stati Uniti in Texas e Oklahoma (a cui presto probabilmente potrà aggiungersi quella di quest’anno, altrettanto terribile, nel centro degli Stati Uniti).
– L’ondata di incendi che minacciarono l’incolumità dei cittadini di Mosca nel 2010, che ha provocato migliaia di morti, la perdita di migliaia di ettari di steppa russa e il blocco delle esportazioni di grano che si pensa abbiano innescato le proteste in Egitto.
– L’ondata di calore del 2003 in Europa, che provocò decine di migliaia di morti, soprattutto tra gli anziani in Francia.
L’analisi è stata scritta prima che l’attuale siccità e le temperature da record che si stanno registrando in questi giorni in Europa e negli Stati Uniti rendessero la situazione ancora più preoccupante. Ma Hansen ritiene che anche il 2012 sarà un anno da ascrivere al lungo elenco degli esempi lampanti di riscaldamento globale
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