Nel nostro BelPaese 700.000 cacciatori pesano piu’ della popolazione intera. Possono fare e disfare quello che vogliono.Influenzare politici a destra e manca per farsi legiferare qualsiasi deroga in materia,anche contro direttive Comunitarie. Possono sparare a specie protette cavandosela con una pacchetta sulle spalle e dai non farlo piu’ perche’ mi serve il tuo voto. Si spara persino ad orsi ed emeriti sindaci si alzano in cattedra a gridare :”Uccidete i Lupi” senza che nessun ministro dell Ambiente (ma esiste?) si metta in prima fila e contro queste personcine . Si condona,magari una multina, quando il minimo sarebbe il ritiro immediato del porto d’armi .
Malta e’ vicina ma lontana anni luce da noi. Loro, i ministeri dell ambiente maltesi,hanne reagito a questa arroganza minoritaria
“CACCIATORI SENZA SCRUPOLI”: MALTA CHIUDE STAGIONE, SCONTRI IN PIAZZA
LA DECISIONE DOPO UNA STRAGE DI CICOGNE IN SOSTA
Brutta sorpresa per i cacciatori maltesi. E non sono pochi: su 400 mila abitanti 30 mila praticano l’attività venatoria (a cui si aggiungono migliaia di turisti della doppietta). Su un’area complessiva di 315 chilometri quadrati, addirittura 180 sono quelli in cui è legale sparare. Ma non è più così: il governo maltese ha chiuso la stagione venatoria con effetto immediato e fino al 10 ottobre, quando la migrazione degli uccelli sarà finita. “Perché una cosa è la caccia, altro il bracconaggio”, ha detto il portavoce del primo ministro. Lo scrive “La Stampa”.
Salve, almeno per ora, diverse specie: falchi, cicogne, rondoni, rigogoli, ghiandaie marine e fenicotteri, allodole, tortore, pavoncelle, pivieri dorati, combattenti, tordi. Non solo specie protette, ma anche uccelli migratori e rapaci.
La decisione storica è stata presa dopo l’ennesima prova del continuo abbattimento illegale di specie protette di uccelli. Intanto, le associazioni ambientaliste hanno esultato per il risultato e “la sensibilità dimostrata dal governo”. Mentre due appassionati di birdwatching sono stati assaliti dai cacciatori, uno colpito al volto, l’altro preso a sassate. E ancora: le pagine Facebook delle associazioni animaliste sono state inondate da minacce, così come la posta e i telefoni dei ministri. Poi a La Valletta la manifestazione degli appassionati della carabina è finita con pesanti scontri con la polizia e dieci arresti. Per reati a vario titolo: istigazione alla violenza, minacce, manifestazione non autorizzata, uso delle armi (anche se finte) in pubblico, resistenza e oltraggio.
In ogni caso, il governo della piccola isola mediterranea non è intenzionato alle pressioni della “lobby” dei cacciatori: “Le proteste di questi giorni ha commentato il portavoce del primo ministro Joseph Muscat – apriranno la strada a regole ancora più severe. La sospensione della stagione di caccia autunnale dovrebbe servire come monito per il futuro”.
Il provvedimento è stato adottato dalle autorità dopo l’ennesima strage di cicogne durante il recente flusso migratorio: nei giorni scorsi erano scomparsi dallo stormo di passaggio sull’isola numerosi esemplari identificati come i protagonisti di un progetto di studio attuato nei pressi di Udine, e non solo loro. “Ma l’uccisione delle cicogne – fa sapere l’associazione animalista Birdlife Malta – rappresenta solo la punta di un iceberg. La caccia illegale resta diffusissima, ma questo è senz’altro un buon inizio”.
Da Noi NO. Si autorizza persino la caccia in deroga alla direttive Comunitarie,alias, sparate a tutto cio’ che vola.
guardate questo video ,se non e’ pazzia criminale questa