Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘PARKINSON’

pest Ormai e’ assodato,l utilizzo massiccio dei pesticidi nelle coltivazioni ,oltre agli ingenti danni ambientali ,alla flora e fauna, provoca danni persistenti ed anche mortali nell uomo. Monsanto e soci ,sostenitori a spada tratta del terribile accordo TTIP, che spero vivamente venga rigettato nelle fattorie americane,sono i principali responsabili di questo scempio.

DITE NO!!!SI ALLE COLTIVAZIONI ECO SOSTENIBILI

Che cosa sono i pesticidi?

I pesticidi di sintesi sono sostanze chimiche (o miscele di sostanze) usate in agricoltura per controllare le infestazioni di insetti, funghi, muffe o piante infestanti. Queste sostanze sono conosciute anche come fitofarmaci, agrofarmaci, antiparassitari.Vengono spesso divisi in categorie a seconda del tipo di infestante che combattono:

Insetticidi, per il controllo degli insetti nocivi.

Erbicidi, per il controllo delle piante infestanti.

Fungicidi, per il controllo dei funghi dannosi. Questi tre gruppi coprono un’ampia varietà di principi attivi, composti e marchi commerciali.

I pesticidi vengono anche catalogati in base alla loro classe chimica: per esempio, organofosfati (pesticidi OP), organoclorurati (pesticidi OC), carbammati e neonicotinoidi.

Possiamo entrare in contatto con i pesticidi in diversi modi:

• Con l’esposizione diretta al lavoro o a casa

• Attraverso il cibo che mangiamo

• Attraverso l’aria che respiriamo in aree agricole o urbane (durante o in seguito alla diffusione di pesticidi)

• Bevendo acqua proveniente da fonti superficiali o di falda contaminate dall’uso di pesticidi sui terreni agricoli

• Attraverso residui di pesticidi presenti nella polvere delle nostre abitazioni

Per le persone che non lavorano con i pesticidi o che non vivono in stretta prossimità di attività agricole o di orticoltura, il principale mezzo di esposizione è il cibo.

Pesticidi di ultima generazione Neonicotinoidi. Si tratta di una classe di pesticidi relativamente nuova. L’imidacloprid, per esempio, è stato commercializzato per la prima volta nel 1985. Queste sostanze hanno una struttura molto simile alla nicotina, con effetti negativi sullo sviluppo dei neuroni (Kimura-Kuroda et al. 2012). Applicati come spray sulle foglie, in forma granulare sul suolo o per il trattamento delle sementi, i neonicotinoidi sono fra gli insetticidi più diffusi attualmente utilizzati in agricoltura su mais, alberi da frutto, patate e molte altre colture. Hanno proprietà sistemiche, ovvero vengono assorbiti e si diffondono in tutta la pianta. La presenza di residui di neonicotinoidi è stata infatti accertata in ogni parte delle piante, inclusi il polline e il nettare. A causa della sospetta tossicità di queste sostanze per le api selvatiche e domestiche, la Commissione europea ha posto delle restrizioni al loro utilizzo.I principali neonicotinoidi includono: clothianidin; imidacloprid; thiamethoxam.

L’erbicida più diffuso Glifosato. È il principio attivo del Roundup (erbicida prodotto da Monsanto) e agisce attraverso l’inibizione di un particolare enzima delle piante. I suoi effetti sulla salute rimangono controversi, ma l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha recentemente classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno per le persone” (classe 2A) (Guyton et al. 2015). Questa classificazione è basata su limitati riscontri sugli esseri umani (legati principalmente al linfoma non Hodgkin), ma su prove robuste per gli animali. Potenzialmente potrebbe anche causare interferenze al sistema endocrino in cellule umane e avere effetti sulla riproduzione (Gasnier et al. 2009, Cassault-Meyer et al. 2014). Il glifosato è ampiamente usato a livello globale e il suo principio attivo si trova in più di 750 prodotti destinati all’agricoltura, alla silvicoltura, all’applicazione urbana e domestica. Il suo impiego è nettamente aumentato con lo sviluppo delle colture “Roundup Ready”, piante geneticamente modificate (OGM) per essere resistenti agli effetti del glifosato.

Effetti sulla salute legati all’esposizione ai pesticidi Effetti derivanti dall’esposizione prenatale (fetale) e infantile

Negli esseri umani la fase dello sviluppo rappresenta un momento di particolare vulnerabilità agli effetti delle sostanze chimiche tossiche, inclusi i pesticidi (Box 4). L’esposizione ai pesticidi delle donne in gravidanza, e in alcuni casi l’esposizione dei bambini piccoli, è stata collegata a conseguenze negative per la salute dei bambini, che includono:

1. Peso e lunghezza ridotti alla nascita, e manifestazione di anormalità

2. Ridotte capacità cognitive

3. Alterazione del comportamento

4. Maggiore incidenza di leucemie e altri tumori

5. Maggiore incidenza di aborti

Questi impatti negativi sono stati riscontrati in bambini nati da madri che durante la gravidanza lavoravano con i pesticidi, ma gli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione ai pesticidi sono un problema più generale, sia per i bambini che vivono in un contesto rurale sia per quelli che vivono in città.

Neurotossicità Evidenze sempre più numerose indicano che l’esposizione prenatale ai pesticidipotrebbe avere effetti permanenti sul comportamento dei bambini e sulle loro capacità cognitive. Gli organofosfati, in particolare, sono stati oggetto di indaginedi 27 studi condotti su bambini esposti ai pesticidi in giovanissima età: tutti glistudi tranne uno mostravano effetti negativi degli organofosfati sullo sviluppo delcervello e del sistema nervoso dei bambini (Muñoz-Quezada et al. 2013).L’esposizione delle madri e dei bambini ai pesticidi è una fonte di rischio soprattuttonelle aree agricole. Uno studio condotto nella regione rurale della Salinas Valley, in California, ha documentato l’esposizione prenatale agli organofosfati attraverso i livelli riscontrati nell’urina delle gestanti (Bouchard et al. 2011).

Gli alti livelli di questi pesticidi nelle urine delle madri sono stati associati a uno sviluppo più modesto delle capacità cognitive dei bambini una volta raggiunti i sette anni . I figli delle donne più esposte avevano in media un deficit di sette punti nel quoziente intellettivo rispetto ai figli delle donne con l’esposizione minore.Nel nord dell’Equador la floricoltura in serra è intensiva e gli organofosfati sono diuso comune. Uno studio condotto su bambini tra i sei e gli otto anni, le cui madrilavoravano in serra durante la gravidanza, ha indicato deficit costanti nella velocitàmotoria e nella coordinazione, così come nelle funzioni mentali (London et al.Vulnerabilità dei più piccoli ai pesticidi tossiciI feti in fase di sviluppo nel grembo materno e i bambini molto piccoli possonoessere particolarmente vulnerabili agli effetti nocivi dei pesticidi tossici. Il feto,in particolare, a causa della complessità dei processi di sviluppo e al veloceritmo di crescita.Il sistema nervoso in fase di sviluppo può essere particolarmente influenzato da pesticidi neurotossici.

Tra i pesticidi nocivi per il sistema nervoso ci son ogli organofosfati (OP) e alcuni carbammati, piretroidi e neonicotinoidi. Molti diquesti pesticidi sono noti per la capacità di attraversare la placenta. Gli OP adesempio sono stati rilevati nel liquido amniotico che circonda il feto, mettendoa rischio il nascituro in un periodo di rapido sviluppo del cervello (Rauh et al. 2011).Il sistema immunitario nei feti e nei bambini piccoli non è ancora sviluppato e può subire anch’esso impatti negativi da parte delle sostanze chimiche.

I neonati e i bambini molto piccoli possiedono enzimi in grado di ridurre gli effetti dei pesticidi a livelli molto più bassi rispetto agli adulti. Ad esempio, livelliinferiori dell’enzima PON1 nei neonati rispetto agli adulti suggeriscono che i bambini piccoli potrebbero essere particolarmente vulnerabili all’esposizione di pesticidi organofosfati (Huen et al. 2012).Anche i lattanti sono a rischio perché il latte materno, che può venircontaminato dai pesticidi, rappresenta la loro unica fonte di nutrimento,mentre il metabolismo dei neonati non è abbastanza sviluppato per eliminarequesti agenti inquinanti (Corcellas et al. 2012). Inoltre, sia i lattanti sia i bambinipiccoli sono soggetti a rischi maggiori rispetto agli adulti perché le dosi,in proporzione al peso corporeo, sono maggiori a causa delle loro ridottedimensioni (Bouchard et al. 2011). j

Questi deficit sono stati messi in relazione con un ritardo nello sviluppo dei bambini compreso fra un anno e mezzo e due anni, anche per livelli di esposizione che non hanno avuto effetti acuti sulla salute delle madri. Gli organofosfati sono tuttora usati per il controllo delle piante infestanti anche nelle aree urbane. Fino al 2011 il pesticida clorpirifos è stato largamente impiegato nelle zone urbane: non a caso l’esposizione al clorpirifos delle donne in gravidanza e i potenziali impatti sui figli sono stati riscontrati in una grande città come New York (Ruah et al. 2011). Leucemia e altri tumori infantili .

Recenti studi scientifici indicano che i figli delle donne esposte ai pesticidi durante la gravidanza hanno un rischio maggiore di ammalarsi di leucemia (Alavanja et al. 2013). L’esposizione a certe sostanze durante i primi anni di vita potrebbe quindi rappresentare un fattore di rischio aggiuntivo per vari tipi di leucemia infantile. Dato che il tasso di alcuni tumori nei bambini è in crescita dagli anni Settanta, la possibilità che l’esposizione ai pesticidi aumenti il rischio rappresenta un forte elemento di preoccupazione.

Alcune evidenze scientifiche indicano inoltre che l’esposizione ai pesticidi durante la gravidanza potrebbe aumentare il rischio di tumori alle ossa e al cervello dei bambini (Wigle et al. 2009). Anche l’esposizione ai pesticidi da parte dei padri, al lavoro o fra le mura domestiche, è stata associata a un maggior rischio di tumori al cervello nei bambini (Vinson et al. 2011). Flower et al. (2004) hanno individuato 50 tipi di tumori infantili (su un totale di 17.357 bambini esaminati) indicando un’associazione tra l’esposizione dei genitori ai pesticidi durante l’attività lavorativa e l’aumento dell’incidenza di tutti i tipi di tumore nei bambini, inclusi i linfomi (ad esempio il linfoma di Hodgkin).

Aborto e parti prematuri Bretveld et al. (2008) hanno effettuato uno studio in Olanda sulle donne impiegate nelle serre per la produzione di fiori, dove vengono regolarmente usate grandi quantità di pesticidi come abamectina, imidacloprid, metiocarb, deltametrina e pirimicarb. L’impiego di tutte queste sostanze è approvato dall’Unione europea, ma lo studio ha mostrato che il rischio di aborto per le donne impiegate nelle serre olandesi era quattro volte maggiore.

Pesticidi e danni al sistema nervoso

Molti pesticidi, in particolare gli insetticidi, sono progettati per attaccare il sistema nervoso dei parassiti. Queste sostanze possono però avere effetti neurotossici anche sugli organismi non-target, inclusi (in alcuni casi) gli esseri umani e altri mammiferi (Bjørling-Poulsen et al. 2008). Gli impatti sullo sviluppo neurologico dei bambini dovuti a una significativa esposizione ai pesticidi sono ben documentati. Il legame con alcune malattie neurodegenerative negli adulti è invece meno riconosciuto e si ritiene che l’insorgere di queste malattie possa essere dovuto a una combinazione di fattori ambientali e di predisposizione genetica.

Comprendere i meccanismi che sottostanno a questa interazione tra genetica e ambiente rappresenta un’importante sfida per il futuro (Baltazar et al. 2014).

Morbo di Parkinson

Il morbo di Parkinson è una delle malattie neurodegenerative più frequenti, caratterizzata dalla perdita di neuroni nel mesencefalo (substantia nigra). Le cellule responsabili della regolazione del movimento che si trovano in quest’area del cervello vengono disabilitate, provocando tremori, lentezza nei movimenti, problemi di equilibrio e in alcuni casi anche cambiamenti nel comportamento (Chillar et al. 2013). Le cause del morbo di Parkinson sono complesse: viene associato all’invecchiamento, al sesso e a fattori genetici, oltre che a fattori ambientali come l’esposizione ai pesticidi (Wang et al. 2014). Molti studi, tuttavia, hanno evidenziato che l’esposizione ai pesticidi a cui sono soggetti i lavoratori agricoli è statisticamente associata a un aumento del rischio di sviluppare il morbo di Parkinson (Van Maele-Fabry et al. 2012).

Demenza e morbo di Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza. I fattori genetici incidono fino al 70 per cento sul rischio di sviluppare la malattia. Altri fattori di rischio ben noti sono obesità, tabagismo, vita sedentaria, ipertensione e diabete (Ballard et al. 2011). Tuttavia evidenze crescenti indicano che l’esposizione ad alcuni pesticidi, nello specifico l’esposizione cronica agli organofosfati, potrebbe contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer (Zaganas et al. 2013).

Altri impatti sul sistema nervoso La Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia rara che colpisce una o due persone ogni 100 mila e che comporta un rapido processo neurodegenerativo dei neuroni responsabili del movimento. Circa il 10 per cento dei casi ha un precedente familiare, ma si pensa che fattori ambientali come l’esposizione a solventi, metalli e pesticidi organoclorurati aumenti il rischio di sviluppare la malattia (Kamel et al. 2012). Anche l’intossicazione acuta da organofosfati potrebbe essere collegata all’insorgere della SLA, perciò è necessario effettuare ulteriori ricerche per quantificare l’esposizione umana alle diverse classi di pesticidi e la correlazione tra l’esposizione e lo sviluppo di questa malattia (Baltazar et al. 2014)

ADESSO;NON INCOMINCIAMO CON. AHH MA IO NON LO SAPEVO..SE ME L AVESSERO DETTO::etc..etc

ADESSO SAPETE E DOVRESTE SAPERE COME REGOLARVI SE AVETE CURA DELLA VOSTRA SALUTE E QUELLA DEI VOSTRI BIMBI.

BOICOTTATE TUTTI GLI ACCORDI;I PRODOTTI CHE NASCONO E PROSPERANO CON QUESTE COLTIVAZIONI:SALVATEVI E SALVATE:

Read Full Post »

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: