Onestamente,questo incrollato accanimento per la spending review, sta causando pile di decreti allarmanti. Si evita accuratamente di toccare o semplicemente scalfire i privilegi assurdi dei soliti palazzinari e poltronari, per abbattersi senza scrupoli sulla testa dei cittadini. In particolare, toccare e ritoccare fondi alla Ricerca, alla Sanita’,alla Salute pubblica, e’ segno di menefreghismo totale per il benessere fisico e mentale dei propri concittadini.
L’ultima novita’ in tema di risparmio dissennato, deve essere che l’ha partorita un chirurgo reduce dal fronte di Stalingrado, dove si operava quasi con i cocci di bottiglie. Li,pero’, l’emergenza era VERA e non finta come quella che dipingono i nostri astrattisti al governo, pur di difendere e consolidare i loro vizi e benefici.
Udite! Udite!
Hanno autorizzato l utilizzo di bisturi scadenti con affilature, cosi’- cosi’, da destinare ai centri ospedalieri. Cosi’-cosi’, vuol dire rischiare ,come si evince dal seguente rapporto,rischiare sulla pelle di chi non puo’ permettersi il lusso di operazioni in rinomate cliniche d’oltreoceano ,magari rimborsate con soldi pubblici.
La ricerca di un prezzo sempre più basso ha ridotto in maniera drastica la qualità degli strumenti chirurgici al punto tale che “i bisturi in Italia non tagliano più”.
Lo dice Acoi, l’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani che ha ricevuto segnalazioni da migliaia di medici in tutta Italia. La “mediocre qualità” dei bisturi ha conseguenze sia estetiche sia infettive
.Diego Piazza, presidente dell’Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani), spiega che “aumentando il trauma cutaneo per incidere una superficie, si aumenta il rischio di contaminazione batterica della ferita”.
“E’ evidente – prosegue – che dovendo aumentare la forza per incidere, si rischia di tagliare oltre le intenzioni dell’operatore. Quanto ai costi, possiamo affermare che si tratta di una scelta antieconomica, perché per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento”.
Privilegiare il prezzo a scapito della qualità, si domanda Piazza, ”fino a fare scomparire quasi del tutto le caratteristiche minime di funzionalità del prodotto, addirittura dei dispositivi medici ad elevata tecnologia il cui malfunzionamento può avere effetti letali, che tipo di sicurezza e qualità forniamo ai nostri pazienti?”.
La parola vergogna e’ sparita dai dizionari ministeriali.
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