Le api muoiono per colpa dei cambiamenti climatici: l’aumento della temperatura del pianeta corrode la loro salute e mette in serio rischio la produzione di miele, che potrebbe scomparire da qui a 100 anni.
E’ la conferma, che arriva sulle pagine della rivista americana Good, dei risultati dello studio di Umberto Solimene, Direttore del Centro Ricerche di Bioclimatologia dell’Universita’ di Milano che ha analizzato le osservazioni meteorologiche dal 1880 e le osservazioni satellitari dal 1978 fino a oggi.
Il recente riscaldamento sta fortemente influenzando le stagioni, portando all’anticipo degli eventi primaverili, tra i quali la fioritura, la migrazione degli uccelli e la deposizione delle uova e gli spostamenti delle specie vegetali e animali verso latitudini piu’ alte, spiega Solimene. Il cambiamento climatico assume quindi un ruolo da protagonista nella genesi del fenomeno della moria delle api. C’e’ un chiaro restringimento della stagione invernale che ha innescato, per riflesso, un probabile allungarsi della finestra di attivita’ delle api, ipotizzabile in 20-30 giorni di lavoro in piu’ l’anno, continua Solimene: cio’ prefigura uno stress aggiuntivo a carico delle api che comprometterebbe la loro salute. Lo stesso sincronismo tra la fase della fioritura e la ripresa delle attivita’ di volo delle api dopo l’inverno potrebbe aver subito importanti sfasature. Inoltre, le anomalie termiche osservate negli inverni dell’ultimo decennio possono aver causato stimolazioni e segnali che hanno facilitato covate precoci, o addirittura invernali, cosa che ha rafforzato i parassiti che attaccano le api.(ANSA).
Il destino dell’ape è strettamente legato a quello dell’uomo, questi insetti anche se vivono poche settimane non producono solo miele ma hanno ruoli diversi e indispensabili per l’agricoltura, dalla loro impollinazione dipende il 75% della frutta e della verdura che consumiamo. La sua scomparsa avrebbe conseguenze catastrofiche per la popolazione mondiale
Non a caso Albert Einstein disse:
“Senza api l’umanità avrebbe soltanto 4 anni di vita.”
nel nostro piccolo ,abbiamo il dovere di aiutare questi importantissimi insetti.
come?
primo,sensibilizzare il mondo intero a rifiutare quei maledetti pesticidi
secondo,cercando di coltivare fiori,alberi da frutta,ortaggi che possano garantire ,durante la fioritura, la normale catena di alimentazione delle api ed al loro importante compito di impollinazione.
questo video dimostra come la nostra magnifica pianta di lavanda ,sia una festa enorme per loro
per piacere,non uccidete le api con quella maledetta paletta di plastica, spiaccicate il futuro dei vostri figli.
P E N S A T E C I !!!!
rammento,per i piu’ sprovveduti,le qualita’ del miele
Utilizzato già mille anni prima di Cristo, il miele era considerato il “cibo degli dei”. Gli antichi popoli ne sfruttavano tutte le numerose proprietà: lo impiegavano con scopo curativi o nella cosmesi (come crema, unito all’argilla, all’acqua e alle foglie di cedro) e ne facevano largo uso in cucina. La tipica espressione “luna di miele” nasce appunto da una particolare bevanda (formata da miele, lievito e acqua), chiamata “idromele”, che nell’antichità veniva fatta bere agli sposi come augurio per propiziare l’arrivo di un figlio maschio.
Il miele è formato quasi esclusivamente da zuccheri e “vanta” un’alta concentrazione difruttosio. Tra le sostanze dolci esso è l’unico che deve tutte le sue caratteristiche alla natura (piante e api) poiché non subisce alcuna manipolazione da parte dell’uomo, prima di arrivare sulla nostra tavola. Il suo grande vantaggio è di poter fornire all’organismo, calorie prontamente disponibili e non dannose per l’organismo: ecco perché può essere consumato in tranquillità da persone sane e meno, ma soprattutto dagli atleti.
Nell’alimentazione di chi pratica sport ad alti livelli, il miele è particolarmente indicato subito prima di uno sforzo fisico e immediatamente dopo, per recuperare le energie impiegate. È molto utile anche per chi non svolge attività propriamente fisiche ma semplicemente “mentali”, perché fa bene al cervello e al sistema nervoso, essendo in grado di “controllare” e aiutare l’efficienza mentale. A maggior ragione, nelle persone deperite (anziani o inappetenti) e malate le proprietà del “nettare degli dei” diventano molto più preziose: quando un malato, per diversi motivi, non è in grado di nutrirsi a sufficienza, una piccola quantità di miele sciolto in un po’ d’acqua può restituire energia prontamente. Per questi motivi, il miele è adatto a tutti, tranne a coloro che hanno già nella loro dieta molti alimenti dolci ed è controindicato per le persone che hanno problemi di diabete e per tutti coloro che vogliono intraprendere una dieta ipocalorica. Il suo apporto energetico è di 320 Kcal per 100 gr. di prodotto.
Componenti principali del Miele
Il miele è composto da fruttosio, glucosio, acqua, zuccheri e sostanze diverse, tra cui acidi organici, sali minerali, enzimi e aromi e molte altri. Il miele è un alimento di elevato valore nutritivo, facilmente assimilabile. Il glucosio fornisce energia da poter essere utilizzata immediatamente, il fruttosio viene metabolizzato a livello epatico e costituisce una riserva energetica. È prevalentemente costituito da zuccheri semplici: glucosio e fruttosio in percentuali diverse e tale rapporto è molto importante poiché, ad un elevato rapporto in glucosio corrisponde un’alta tendenza alla cristallizzazione che lo rende un prodotto di facile digeribilità. La cristallizzazione è un processo naturale che dipende soprattutto dal rapporto tra glucosio e fruttosio legati alla temperatura (massima sui 14C°). Se il contenuto di glucosio è elevato il processo sarà più veloce: le basse temperature infatti, lo inibiscono.
Appena estratto il miele possiede tantissime fragranze ma tali caratteristiche tendono a modificarsi nel tempo di pari passo con l’insorgenza di alcuni processi chimici accelerati dalla temperatura di conservazione. Quali sono i parametri chimici maggiormente presi in considerazione? L’HMF e l’enzima della Diastasi (l’HMF o idrossimetilfurfurale, è una sostanza che non si trova nel miele appena estratto ma che si forma a seguito della degradazione degli zuccheri, processo accelerato dalle temperature). La Diastasi è un enzima presente nel miele in modo naturale, che si degrada progressivamente sia con il passare del tempo che con processi termici. L’HMF non dovrebbe superare i 20 mg/kg, mentre il contenuto in Diastasi, invece, è molto variabile (dipende dalla quantità naturale di enzimi presente) generalmente deve essere superiore a 8, anche se vi sono delle eccezioni.
Caratteristiche del miele
La ricchezza di questo alimento è dovuta alla sua composizione zuccherina e alla notevole presenza di fruttosio, che rendono il miele un prodotto “unico”. Il fruttosio infatti, conferisce un potere dolcificante particolare e un prolungato effetto energetico perché, mentre il glucosio viene bruciato immediatamente, il fruttosio, dotato di proprietà emollienti, resta “disponibile” per il fisico, più a lungo. Ecco perché i vantaggi sono superiori a quelli dello zucchero. Una delle più importanti funzioni è quella antibatterica e antibiotica , anche se sono ancora molte le sostanze identificate del miele, della quali non si hanno tuttavia, notizie sufficienti. Al momento però, si sa che oltre agli zuccheri, il miele contiene numerosi principi alimentari, che è un prodotto naturale ed è in grado di rendere l’alimentazione più sana ed equilibrata.
PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEL MIELE IN BASE ALLE DIVERSE PIANTE DA CUI VIENE RICAVATO
Diverse sono le proprietà terapeutiche del miele che cambiano a seconda del polline dei fiori che lo “generano”. Ecco di seguito un breve elenco:
Miele di Acacia | Sapore: delicato, fine, vellutato. Proprietà: corroborante, lassativo, antinfiammatorio per la gola, patologie dell’apparato digerente, disintossicante del fegato, contro l’acidità di stomaco. |
Miele di Arancio | Sapore: aromatico gradevolmente acido. Proprietà: cicatrizzante per le ulcere, antispasmodico, sedativo. Contro l’insonnia e l’eccitazione nervosa. |
Miele di Bosco | Sapore: forte. Proprietà: indicato negli stati influenzali. |
Miele di Castagno | Sapore: intenso con retrogusto amaro. Proprietà: favorisce la circolazione sanguigna, antispasmodico, astringente, disinfettante delle vie urinarie. Consigliato per anziani e bambini. |
Miele di Girasole | Sapore: non molto dolce, asciutto, con aroma di polline. Proprietà: antinevralgico, febbrifugo, consigliato contro il colesterolo. Calcificante delle ossa. |
Miele di Erba Medica | Sapore: delicato, neutro. Proprietà: tonificante, antinfiammatorio, indicato per gli sportivi dopo una gara. |
Miele di Erica | Sapore: forte che ricorda l’anice. Proprietà: azione antireumatica, antianemico ricostituente. |
Miele di Eucalipto | Sapore: malto, zucchero caramellato. Proprietà: azione antibiotica, antiasmatico. Utile per la tosse. |
Miele di Gocciadoro di Trento | Sapore: fresco, fruttato. Proprietà: utile per controllare l’ipertensione. |
Miele di Melata d’Abete | Sapore: resinoso, come di zucchero caramellato. Proprietà: antisettico polmonare e delle vie respiratorie. |
Miele di Melata di Quercia | Sapore: marrone scuro, leggermente amaro. Proprietà: antianemico. Utilizzato dagli atleti per l’elevato contenuto di sali minerali. |
Miele Millefiori | Sapore: molto delicato, senza retrogusti particolari. Proprietà: azione disintossicante del fegato. |
Miele di Conmugo o Ginepro | Sapore: aromatico tipico delle essenze montane. Proprietà: particolarmente indicato nelle affezioni respiratorie. |
Miele di Tarassaco e Melo | Sapore: marcato, persistente, caratteristico, astringente. Proprietà: diuretico, depurativo, azione benefica sui reni. |
Miele di Tiglio | Sapore: mentolo, balsamico, molto persistente. Proprietà: sedativo dei dolori mestruali, calmante, diuretico, digestivo. Indicato per le tisane espettoranti. Contro l’insonnia e l’irritabilità. |
Miele di Timo | Sapore: intenso e persistente, miele aromatico. Proprietà: antisettico, calmante, combatte la febbre. |
Miele di Trifoglio | Sapore: intenso e persistente, miele aromatico. Proprietà: antisettico, calmante |
Miele di Rododendro | Sapore: molto delicato. Proprietà: ricostituente, calmante dei centri nervosi, utile contro l’artrite |
Polline dei fiori | Sapore: di vegetale non sempre gradito; si può consumare nello yogurt e nel latte. Proprietà: alimento proteico, ideale come antistress |
Utilizzazione medica
Un nuovo, recente studio definisce il miele non più come farmaco fitoterapico ma come farmaco vero e proprio. Il miele di timo in particolare e la melata (secrezione zuccherina delle api) favoriscono la cicatrizzazione delle ferite. D’altronde le virtù curative di questo alimento, erano già conosciute nei tempi antichi e sono oggi apprezzate dalla medicina ufficiale che ha inserito tra le proprietà anche la capacità antibatterica. In Francia addirittura, lo scienziato Bernard Descottes, capo del Dipartimento di chirurgia interna e trapianti dell’Ospedale di Limoges, già dal 1984 ha iniziato ad utilizzare il miele per problemi di cicatrizzazione e per curare le piaghe, con risultati estremamente positivi. La “Terapia del miele”, da lui ribattezzata con il nome di “Apiterapia” è risultata quindi estremamente efficace, e gli ha “fruttato” la qualifica di Presidente dell’Associazione. Secondo l’esperto, che utilizza un protocollo di cura specifico nell’ospedale di Limonges, dove svolge la sua attività, il miele garantisce cure due volte più rapide rispetto alle medicazioni grasse. Il segreto antisettico del miele, sarebbe quindi l’ acqua ossigenata che viene da esso prodotta naturalmente, attraverso un enzima utilizzato dall’ape per trasformare il nettare. Il potere cicatrizzante, secondo Descottes, è invece legato sia allo zucchero, che per osmosi asciuga la piaga, sia ad un insieme di composti organici che favoriscono l’emissione di citochine e interleuchine precicatrizzanti. Secondo un ulteriore studio condotto dall’Università di Pisa, invece, il miele sarebbe efficace contro diversi microrganismi responsabili di infezioni interne
dai concludiamo in bellezza, una bellissima storia accaduta tempo fa
Scoprire che centinaia di api hanno deciso di mettere su famiglia all’interno della finestra di casa propria non è certo piacevole. Alberto Bianchi, giovane di Pianello Val Tidone ha deciso di raccontare la sua storia dopo aver visto un video pubblicato ieri sul sito. “Dopo la scoperta del favo”, spiega, “per alcuni giorni mi sono messo a osservare i movimenti delle api. Ne sono rimasto ammirato e ho deciso che non potevo far loro del male”. Così Alberto chiama un amico apicoltore con il quale, protetto da tute speciali, stacca il favo dalla sua finestra e lo depone in un’arnia. “A differenza delle vespe”, spiega il giovane, ”le api non sono aggressive, a patto che ci si muova molto lentamente”. Da quell’esperienza l’idea di diventare apicoltore a sua volta; e i risultati, a quanto pare, sono ottimi: “Siamo arrivati ormai alla terza generazione di quelle stesse api che mi avevano infestato casa”, dice Alberto con orgoglio
[…] inquinano falde acquifere,distruggono altre forme di vita animale e vegetale,in particolar modo le API e cio’ significherebbe,per davvero, la fine del mondo.Volete anche sapere perche’ le […]
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